“uSCIre” da Giulia Gallo

 

Giulia è stata una delle partecipanti al ciclo di formazione al volontariato internazionale nell’ottobre 2020. Condivide con noi alcune delle sue riflessioni.

 


 

 

Da cosa poi? Inizieresti una conversazione uscendo da una stanza? Io sì, e con queste poche righe vi racconterò perché il progetto SCI non mi abbia tenuta nella stessa stanza da cui ero entrata.

Iniziato ad Ottobre 2020, la mia più grande certezza, entrando a far parte di questa famiglia, era quella di voler aiutare. Nessun obiettivo, semplicemente rendermi utile. Avrei voluto anche capire dove fosse il mio posto nel mondo, e, beh… penso non ci sarà mai una risposta a questo, sono ovunque e in nessun luogo.

Affrontare una pandemia e un percorso di volontariato al tempo stesso, hanno evidenziato ed aiutato a comprendere quanto tutte le paure e le difficoltà affrontate in un anno di caos non siano altro che lo specchio di realtà quotidiane sparse per il mondo, realtà su cui spesso non ci soffermiamo semplicemente perché non sono la nostra diretta e personale.

Il balcone dell’agio dal quale mi affacciavo di continuo e giudicavo il mondo senza rendermene conto, spazzato via in un batter d’occhio.

Capire di essere tutto e niente, affidarsi alla mediazione come strumento imprescindibile per la vita, e sentirsi parte di un progetto ancora più grande, che alla fine altro non è che il Mondo che nessuno comprende davvero.

Eh, il mondo è bello perché è vario, sì ma quanto vario ti piace? Quanto, invece, chiudi gli occhi e te lo fai piacere?

Ok, ma la stanza che c’entra?

La stanza sicura che mi ero costruita, il balconcino di cui sopra appunto, non esistevano più, ergo non potevo più entrarci, mi segui? La stanza era il mio schema del mondo, uno schema fasullo e costruito solo per il mio egoista benestare.

Con il progetto SCI ho capito quanto anche a me piacesse stare in un mondo che non vedevo davvero, un modo che si fa sempre più stretto e che ora ho voglia di migliorare.

E ho capito che il mio posto nel mondo è dove sono Io, sempre, e il mio mondo si sposta con me.

Da qui non c’è bisogno di uscire, no?