A luglio si è tenuto un campo di volontariato a breve termine a Val Codera, vicino a Novate Mezzola, in Lombardia. In questo campo i volontari provenienti da tutto il mondo hanno avuto il compito di aiutare a ripulire i campi abbandonati da rovi ed erbacce e di aiutare i villaggi con lavori ambientali. Valérie dal Belgio ha partecipato a questo campo e ci ha raccontato la sua esperienza.
Mi chiamo Valérie e lavoro nel settore sociale senza scopo di lucro in Belgio da quasi 20 anni. Dopo diverse esperienze di volontariato a breve e lungo termine con il Servizio Civile Internazionale – quindici anni fa più o meno – ho deciso di riconnettermi con i campi quest’anno con la voglia di impegnarmi in Europa. Desideravo innanzitutto trovare un campo che mi permettesse di lavorare con le mani e che potevo raggiungere con trasporti green. Il campo proposto dall’associazione Amici della Val Codera in Italia sembrava di conseguenza rispondere perfettamente alle mie aspettative.
Se Novate Mezzola era molto facilmente raggiungibile in treno, avevo completamente sovrastimato le mie forze per salire a Codera. Le due ore di passeggiata previste si sono velocemente trasformate in 3 ore e mezza per me. Con la mia condizione fisica, non è stata una camminata dolce. Il mio consiglio per i futuri volontari: abbiate una salute migliore della mia o sarete esausti ! E c’è il rischio di rovinare il piacere e la bellezza dei paesaggi. Un ultima cosa: state attenti a non caricare troppo il vostro zaino.
Una volta arrivati a Codera, l’accoglienza calorosa dell’associazione e i paesaggi mi hanno quasi fatto dimenticare la stanchezza e i crampi della salita. Durante il campo, il lavoro era principalmente incentrato sulla falciatura dei prati, la pulizia dei rovi e le erbacce dei campi abbandonati al fine di contenere la progressione della foresta. Ho particolarmente apprezzato il fatto che gli attori locali siano appassionati del progetto e abbiano a cuore la trasmissione di questa passione. Grazie mille a Roberto per il suo incessante dinamismo!
Aldilà degli aspetti fisici, le mie difficoltà sono state legate senza dubbio a imparare come gestire personalmente le differenze di età e adottare una posizione di volontaria sullo stesso piano degli altri, anche i più giovani. Può sembrare semplice ma quando si lavora nel campo sociale da molto tempo, non è sempre facile. E’ un percorso di apprendimento delle proprie limitazioni che bisognerebbe affrontare con una buona dose di autoironia. In ogni caso, sono sinceramente felice di aver ritrovato un legame con l’esperienza dei campi. Ho, di nuovo, incontrato belle persone che danno fiducia nel futuro. Ne approfitto per ringraziare tutto il gruppo e la coordinatrice del campo senza la quale quest’esperienza sarebbe stata senza dubbio diversa. Grazie Ariane!
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