Incontra, impara e parti! – Com’è una formazione con il Servizio Civile Internazionale?

Ti raccontiamo com’è andata la Formazione al volontariato internazionale a ottobbre 2022 a Roma

Incontra, impara e parti!

 

Ad aprile inizierano i primi incontri di preparazione al volontariato internazionale 2023 che ti permetterano di prendere coscienza dell’esperienza che stai pianificando: dalla conoscenza dello SCI ai partner locali e internazionali, dalla motivazione che ci muove a partire al contesto internazionale con cui ti confronterai.

 

Durante il fine settimana del 7 al 9 ottobre si è svolta, a “La Città dell’Utopia” (Roma), l’ultima formazione 2022 per riflettere sull’approccio dei volontari nel Sud Globale. Abbiamo accolto undici partecipanti, con il coordinamento di Fabrizio, referente del settore del volontariato a breve termine,  con background diversissimi l’uno dall’altro: da una parte liceali e studenti universitari, dall’altra persone già all’interno del mondo lavorativo. Da una parte coloro che non hanno mai viaggiato lontano, dall’altra fotoreporter con tantissima esperienza al di fuori dell’Italia. Insomma, tanti punti di vista differenti e moltissimo scambio, che ha permesso di sviluppare una riflessione globale sulle implicazioni del viaggiare lontano.

Incontrare

Primo passo: incontrarsi, esattamente come quando accade in una prima esperienza di volontariato, che sia campi o di lunga durata. Attraverso lo stare assieme le attività di educazione non formale e i giochi di conoscenza, i partecipanti si sono confrontati attraverso caratteristiche comuni e differenti. E in effetti, questo è un elemento essenziale nei campi di volontaraito internazionali e nello SCI in generale. 

“È sempre bello conoscere nuove persone e soprattutto delle persone stimolanti che ultimamente non mi era capitato di conoscere. Vedo delle persone più chiuse in generale, che vedono “più dritto” e non sono aperte a nuovi conoscenze e nuovi dibattiti ” Fabiana, partecipante romana durante la formazione.

L‘incontro non era solo quello con i partecipanti ma anche quello che si vorrebbe fare nel futuro con altre culture. Si è parlato tanto di questa ricerca dell’alterità, la voglia di confrontarsi con la differenza, le aspettative e le paure di adattarsi e come prepararsi all’incontro. Il volontariato è un mezzo di conoscere la diversità da un punto di vista più interno. 

“Mi piacerebbe mettere in discussione il diritto e la cultura occidentale” Giulia, partecipante alla formazione

“Non voglio fare turismo perché non è, secondo me, il migliore mezzo di capire e conoscere un paese e la sua gente. Vorrei andare più lontano dell’Europa, tipo Africa o Asia, per conoscere un luogo non occidentalizzato, sapere come si vive e riflettere sulla mia cultura.Rocco, partecipante alla formazione

Incontrare, anche come introspezione attraverso la voglia di conoscersi meglio nel viaggio e nella formazione. Riflettere sulle proprie motivazioni, aspettative, perché voglio fare questa esperienza di volontariato in paesi più lontani e diversi ?

“Mettersi alla prova e conoscersi meglio “ (alberi delle aspettative, paure e motivazione)

 

Imparare

Secondo passo, migliorare le conoscenze e la propria autoriflessione per andare oltre la “semplice” voglia di incontrare e viaggiare. Ottimizzare gli strumenti a disposizione, non nel senso di ingurgitare comportamenti e saperi, ma come modo di “attivarsi” e essere capace di riflettere sempre, adattarsi nel rispetto dell’alterità. Gli esercizi e i giochi possono essere, al primo sguardo, strani o non sempre avere lo stesso effetto in funzione delle persone. L’obiettivo non è di dare una lezione da recitare ma dare l’opportunità di partire con un interrogativo che si sviluppa durante un possibile soggiorno all’estero. Per esempio, avere consapevolezza delle implicazioni e pregiudizi che abbiamo come persone occidentali/europee che vogliono andare in paesi considerati come “Sud”. Parlare e imparare sull’eurocentrismo, la comunicazione etica, il passato storico, le sue motivazioni…Queste tematiche hanno creato dibattiti e sorprese. In particolare delle discussioni per sapere se qualcuno può essere definito in funzione della sua utilità, attraverso un gioco dove si doveva scegliere delle persone da salvare in un gruppo più vasto, o su dove si situa la linea tra rappresentare con dignità attraverso una comunicazione etica o meno. O ancora, la sorpresa di imparare che la maggioranza dei rifugiati nel mondo non sono in Europa, con un gioco dove bisogna indovinare le proporzioni di dati geografici attraverso i differenti continenti.

Questa formazione mi ha dato nuove consapevolenze su nuovi modi di attivarmi grazie a delle informazioni nuove che ho acquisito soprattutto nel confronto ma anche nella collaborazione che abbiamo avuto nei piccoli giochi di ruolo; comunque non c’era competizione ma eravamo tutti abbastanza uniti, eravamo uniti… Quindi questo fattore di collaborazione mi è piaciuto tanto e sicuramente il confronto e le conversazioni mancano da un po ‘di tempo, sarebbe bello continuare.” Floriana, partecipante alla formazione.

Voglio portare con me la modalità di apprendimento diversa, che io molto spesso non so apprezzare proprio perchè sono abituata in maniera diversa” Ambra, partecipante alla formazione.

Imparare non soltanto attraverso il coordinatore della formazione ma anche attraverso i partecipanti stessi. Si deve creare una dinamica di gruppo dove tutti hanno una riflessione attiva.

Nelle motivazioni vedo molto che le persone vogliono fare delle cose per gli altri, ma penso che lo spirito dello SCI e di fare delle cose CON gli altri” Federica, partecipante durante la formazione.

 

Partire?

La formazione ha rinforzato nei partecipanti la fiducia per partire. C’erano simulazioni di scenari dove si trattavano situazioni ipotetiche di gruppo, situazioni di collaborazione, di conflitti da risolvere che mostrano che i partecipanti hanno già degli strumenti per gestire scenari virtuali. I partecipanti hanno gestito un “coordinatore problematico”, e incontrato un popolo strano, i derdiani, e hanno dovuto coordinarsi in un tempo limitato senza parlare.

Abbiamo anche accolto Serena e Antonio che hanno condiviso la loro esperienza SCI in Palestina (progetto Youth Green Deal) e a Taïwan, per dare un’idea concreta di come un campo si possa svolgere. I profili erano diversi tra quelli che erano sicuri di partire, quelli curiosi o quelli “in bilico”. Ma la maggioranza ha manifestato la voglia di realizzare le nuove conoscenze acquisite! I partecipanti hanno scelto di stare in contatto in un gruppo che hanno chiesto: “ Cresci, Sogna, Impara”.

“Porto con me la consapevolenzza maggiore che voglio attivarmi in campi di volontari, quando avrò la possibilità” Floriana.

“Ero indecisa nel fare un esperienza di volontariato anche se sono sempre stata attratta, dopo questo mini corso di formazione sono convinta di fare un’esperienza di volontariato e continuare a conoscere persone, storie, lingue, tradizione, luoghi.” Giulia

Ho voluto prendere parte a questo progetto sia per l’esperienza che ho fatto prima anche se è differente (servizio civile universale) e per curiosità.  Non sapevo cosa aspettarmi ma sono rimasta sorpresa perchè non mi aspettavo tutte queste emozioni positive. Era anche bello condividere una stanza con tutti quanti, insieme. Era bello perché siamo riusciti a fare gruppo, siamo un po ‘diversi ma è anche questo il bello. È stata differente da quello che mi aspettava, mi ha permesso di entrare nell’ottica di varie discussioni, di metterci in discussione. Mi ha dato la voglia di proseguire questo percorso.” Krizia, partecipante alla formazione.

Vorresti pure te partecipare agli incontri di formazione al volontariato internazionale? Scopri come, quando e dove farlo qui: www.sci-italia.it/formazioni-al-volontariato-2023/

Ti ricordiamo inoltre che se vuoi partire per un progetto in Asia, Africa, Mediterraneo e America Latina  di breve e lungo termine è obbligatorio partecipare alla formazione. Invece, se vuoi partire per un progetto di volontariato internazionale in Europa, Russia, USA, Canada, Australia, Giappone, Hong Kong, Corea del Sud, Turchia NON è obbligatorio, ma è altamente consigliato, perché sono anche momenti per condividere vita comunitaria e mettersi alla prova rispetto alla dinamica del volontariato.