Sulla dichiarazione di Trump e il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato di Israele

Statement del Service Civil International rispetto alla dichiarazione di Donald Trump sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato di Israele e sullo spostamento dell’Ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.

Due settimane fa un gruppo della branca catalana del Service Civil International si è recato in Palestina/Israele per visitare i partner del network, con cui alcune altre branche hanno collaborato per diversi anni. SCI Catalunya ha avuto l’opportunità di raccogliere maggiori informazioni sulla situazione in Palestina/Israele, comprendendo meglio come la vita quotidiana nei Territori Occupati sia affetta dall’occupazione israeliana nonché il livello di discriminazione messo in atto verso i palestinesi residenti in Israele. Ha avuto anche modo di vedere molti esempi di resistenza nonviolenta nei Territori Occupati e in Israele.

I nostri partner in Palestina/Israele hanno sempre espresso l’importanza del supporto internazionale o di gesti di solidarietà quando si vive in una situazione di repressione costante e si cerca di costruire e portare avanti una resistenza nonviolenta.

È per questo motivo che oggi vogliamo mostrare il nostro pieno supporto alla popolazione palestinese e alla loro lotta di liberazione. Denunciamo la complicità degli Stati Uniti con uno stato repressivo come quello di Israele.

Crediamo che sia nostro compito quello di stare vicini ai nostri partner e che essere neutrali in una situazione di ingiustizia equivalga a schierarsi con l’oppressore. Abbiamo osservato serie violazioni dei diritti umani e una forte negligenza verso il rispetto della Legge Internazionale, e per questo sentiamo che non possiamo rimanere in silenzio.

In linea con i valori SCI, noi come Service Civil International condanniamo le violazioni dei diritti umani e l’uso di continuo di violenza in Israele/Palestina. Vogliamo esprimere il nostro supporto ai nostri partner che subiscono quotidianamente abusi e violenze e che si impegnano in una lotta nonviolenta per realizzare una società giusta.

Vogliamo rilanciare una raccomandazione che era stata accettata alcuni anni fa dall’International Committee Meeting del SCI, la quale promuoveva la campagna Boycott, Divestment and Sanctions (conosciuta come Campagna BDS) come uno strumento che aumenti il livello di consapevolezza e che denunci, tramite il boicottaggio, la complicità di molte aziende, istituzioni e governi con le politiche e pratiche di discriminazione e occupazione portate avanti dallo stato di Israele.

Barcellona, 10 dicembre 2017

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