Nei giorni 21 e 22 giugno torna a Roma il “No Border Fest”, organizzato da La Città dell’Utopia, Servizio Civile Internazionale, Laboratorio 53 ed Eduraduno.
Il festival, giunto quest’anno all’undicesima edizione, vuole essere un momento di confronto e di convivialità sul tema delle migrazioni attraverso laboratori, esposizioni, dibattiti, teatro e musica.
Giugno 2018 distava solo tre mesi dalla tornata elettorale che aveva sancito la nascita del governo a guida Lega-5 Stelle, un moloch reazionario di cui intuivamo parvenza e movenze ma la cui essenza era ancora da scoprire.
A un anno di distanza, quell’essenza si è concretizzata con ben due decreti sicurezza fortemente voluti dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il primo dei quali già convertito in legge e il secondo approvato il giorno 11 giugno dal Consiglio dei Ministri.
Decreti legge che sembrano aver assunto anche altre funzioni. Innanzitutto, grazie al dibattito di cui sono stati vestiti possono essere considerati stati tra i principali strumenti narrativi per il rafforzamento di un tessuto sociale ormai apertamente discriminatorio, ghettizzante e orientato alla razzializzazione della diversità, qualsiasi essa sia a seconda dell’agenda politica del momento. Secondariamente, possono essere considerati come cortina di fumo per nascondere processi ben più complessi e lontani dai nostri occhi, che in anni passati – ad esempio durante l’ultimo governo Berlusconi – erano molto più oggetto di attenzione: ci riferiamo al business correlato all’esternalizzazione delle frontiere e al controllo delle persone migranti, tra cui il dirottamento dei fondi europei per la cooperazione internazionale verso obiettivi securitari e liberticidi in aree geografiche terze rispetto all’Europa.
L’undicesima edizione del No Border Fest si inserisce in un questo quadro sociale e politico. A queste derive autoritarie, il No Border Fest vuole rispondere con suggestioni basate sulla libertà di movimento e sulla cittadinanza universale. Lo farà attraverso una narrazione e pratiche alternative, orientate a decostruire la logica ipocrita di chi afferma “non sono razzista, ma…”, “aiutiamoli a casa loro”, analizzando il carattere strutturale del razzializzazione delle persone – in cui il razzismo serve gli interessi economici e non solo – e cosa avviene “a casa loro”, rifiutando infine qualsiasi dicotomia “noi vs loro”.
Il programma
DURANTE IL FESTIVAL
Stand e mercatino delle autoproduzioni migranti, con: Rete Roma Sud, Refugee Scart, Barikamà, Radio Ghetto Voci Libere
VENERDÌ 21 Giugno
Presso La Città dell’Utopia (via Valeriano 3F, San Paolo)
18.00 – 20.00
“Le nuove frontiere della fortezza europa: strategie politiche, interessi e complicità nella gestione delle migrazioni – spunti ed esperienze dai confini tra Sahel, Libia e Sicilia”
Dibattito con:
Amedeo Ricucci (Giornalista RAI)
Costanza Spocchi (giornalista freelance)
Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (progetti “In Limine” e “Sciabaca – Oltre il Confine”)
20.15
Intervento della Rete Roma Sud, per una città aperta e contro gli sgomberi
20.30
Cena a cura di Makì – Sapori dal mondo
21.30
Spettacolo di teatro delle ombre “Arianna: una donna il cui nome ha attraversato secoli e frontiere ma che la storia ha voluto «Tenere in ombra»”, a cura di Silvio Gioia
SABATO 22 Giugno
Presso La Città dell’Utopia (via Valeriano 3F, San Paolo)
10.00 – 13.00
“È ora di giocare – Il gruppo AMA di Laboratorio 53 propone un laboratorio di ludopedagogia per giocare i confini” con la collaborazione di Liscìa (per info e prenotazioni: info@laboratorio53.it)
16.00
Piazza Vittorio Emanuele II
“Per una città aperta e contro gli sgomberi” – corteo cittadino
19.30 – 21.00
“Xenia – Teatro itinerante del Gruppo Sconfinato” a cura di Laboratorio 53
Lo spettacolo si svolgerà in tre turni: 19.30, 20.00, 20.30 (per info e prenotazioni specificando il turno: info@laboratorio53.it)
20.30
Cena a cura della Biosteria dell’Utopia
21.30 – 22.30
CIP Orkestra in concerto