Dal 2 al 11 marzo 2024 si è tenuto nei dintorni di Kathmandu, in Nepal, il campo di volontariato “Teaching Yoga” in cui Marco ha partecipato e ci racconta di seguito la sua esperienza:
Prima di partire, ho cercato di non crearmi troppe aspettative, ma immaginavo di trascorrere 10 giorni intensivi di lezioni di inglese ai ragazzi di una scuola locale. Sentivo che avrebbe potuto essere un’esperienza davvero importante.
Una volta arrivati, il campo di volontariato si è svolto in maniera diversa rispetto agli anni precedenti, dato che eravamo solo due volontari. Siamo stati accolti in un ashram induista su una collina a 25 km da Kathmandu. Essendo pochi, abbiamo condiviso momenti speciali con i guru dell’ashram, come i pasti nella sala comune, passeggiate nel bosco vicino e chiacchierate filosofiche. Uno dei guru ci ha insegnato esercizi di respirazione, vari asana di yoga e ci ha guidati nella meditazione. Ogni giorno ci svegliavamo all’alba per dedicare la mattinata a queste pratiche.
Non è stato possibile svolgere il volontariato presso la scuola locale come previsto, poiché i ragazzi avevano gli esami di fine anno imminenti. Tuttavia, abbiamo trascorso due giorni a scuola, conoscendo i ragazzi e chiacchierando con loro sia in classe che all’esterno, condividendo momenti di grande scambio reciproco e assaggiando piatti tipici cucinati da loro stessi. Nei pomeriggi liberi abbiamo visitato luoghi e città vicine, accompagnati dai volontari dello SCI Nepal.
La permanenza nell’ashram è stata memorabile. Meditare in un giardino panoramico sulla valle di Kathmandu con l’Himalaya sullo sfondo è un’esperienza unica.
Tutte le persone incontrate durante questa esperienza sono state interessanti, dai guru dell’ashram ai volontari dello SCI Nepal e alle persone incontrate lungo il percorso. Dopo il progetto, ho proseguito il viaggio in autonomia, visitando Pokhara e Lumbini, dove ho condiviso momenti significativi con altre viaggiatrici solitarie.
La sfida più grande è stata adattarsi a un contesto e a uno stile di vita radicalmente diversi. Bisogna saper stare nel disagio, adattarsi ai ritmi più lenti e ai contesti caotici, mantenendo un atteggiamento aperto, curioso e propositivo.
Questa esperienza mi ha insegnato ad apprezzare la semplicità e gli aspetti essenziali della vita. Nei pochi momenti trascorsi con i ragazzi della scuola, ho pensato che in futuro un’esperienza di insegnamento più strutturata potrebbe essere una sfida stimolante. Ho osservato la forza, lo spirito e la dignità delle persone del posto, che mi hanno colpito profondamente.
Sento che questa esperienza ha lasciato un segno importante, aiutandomi a focalizzarmi sulle cose che contano davvero e aumentando la mia voglia di viaggiare e affrontare nuove sfide, anche in solitaria. Consiglierei questa esperienza perché fa crescere, offre nuovi punti di vista e permette di mettersi in contatto con sé stessi e con gli altri.
Marco Tugnoli (Maggio 2024)