Dal 8 al 16 giugno ho avuto l’opportunità di partecipare come Co-Coordinatore e partecipante a uno scambio giovanile chiamato Digital Equality, che si è svolto a Roma all’interno del programma Erasmus+.
Questo progetto ha riunito quattro gruppi internazionali, Spagna, Portogallo, Italia e Turchia, per convivere per dieci giorni con un obiettivo comune: sviluppare competenze che ci permettano di essere promotori attivi dell’uguaglianza di genere e dei diritti LGBTQ+, imparando a utilizzare i social media come strumenti per sensibilizzare, contrastare i discorsi d’odio e smontare le fake news.
È stato il mio sesto progetto Erasmus+, ma questa volta è stato diverso. L’ho vissuto dall’interno, con l’organizzazione presso la quale sto svolgendo attualmente il mio European Solidarity Corps: SCI Italia. Grazie a loro non solo ho potuto partecipare, ma anche facilitare alcune attività e collaborare alla logistica e organizzazione del progetto.
In un momento in cui i discorsi d’odio si intensificano e minacciano la pace e i diritti umani, spazi come questo sono più necessari che mai. Avere l’opportunità di mettere in discussione le fake news, generare consapevolezza critica e costruire campagne dalla gioventù è essenziale. Per questo, ci siamo divisi in cinque gruppi diversi e abbiamo creato da zero la nostra campagna. Il gruppo con cui ero, per esempio, ha creato una campagna chiamata “Queerness and Monsters”, dove abbiamo esplorato rappresentazioni LGBTQ+ nelle narrazioni mitologiche.
Ma il progetto è stato molto di più. Abbiamo affrontato temi profondi come la decolonizzazione del genere e la Jineolojî (la scienza delle donne da una prospettiva curda), grazie a una collega curda che ci ha illustrato questo approccio con una presentazione molto completa che ci ha fatto riflettere.
Abbiamo anche parlato della memoria collettiva LGBTQ+ e delle sfide che affrontano le persone anziane all’interno della comunità. Ho facilitato un workshop basato sulla mia tesi di laurea, che ha preso vita attraverso le testimonianze di persone reali.
Inoltre, abbiamo avuto la partecipazione di attivisti locali di Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, che ci hanno parlato della situazione legale e sociale delle famiglie LGBTQ+ in Italia. Sono rimasto molto sorpreso: pensavo che Spagna, Portogallo e Italia fossero in una posizione simile in termini di diritti LGBTQ+, ma mi sono reso conto che la Spagna ha una legislazione avanzata che dobbiamo proteggere attivamente contro i discorsi d’odio che vogliono annullare i progressi ottenuti.
Un altro momento potente è stato ascoltare le testimonianze di persone curde che ci hanno raccontato le difficoltà reali che affronta la comunità in Turchia. Storie dure, coraggiose, che mi hanno fatto apprezzare ancora di più le mie libertà.
Il momento più magico è arrivato il giorno del Roma Pride. La mattina ci siamo preparati con cartelli, glitter e tanto entusiasmo. Nel pomeriggio, il gruppo si è diviso per partecipare a due manifestazioni diverse: Roma Pride e Priot Pride, due modi differenti di vivere l’orgoglio, ma con lo stesso messaggio: la libertà di essere chi siamo.
Non dimenticherò mai ciò che ha detto una collega turca il giorno dopo, riflettendo sul Pride:
“È la prima volta che vedo persone per strada con arcobaleni, che ballano, lottano e si godono ciò che sono senza paura. Nel mio paese, dobbiamo nasconderci per manifestare i nostri diritti.”
Questa frase mi ha colpito profondamente. Mi ha fatto vedere non solo il mio privilegio, ma anche il valore del condividere, dell’ascoltare e del connettersi faccia a faccia con realtà che spesso restano invisibili. Per dieci giorni, ho conosciuto storie che mi ispirano a continuare a lottare e credere nel cambiamento.
E questa, per me, è la magia di Erasmus+: creare legami reali con giovani di altri paesi, comprendere altre realtà e costruire, passo dopo passo, un’Europa che si rafforza attraverso la cooperazione interculturale e la partecipazione attiva della sua gioventù.
Testimonianza a cura di Alejandro della Cruz, volontario del Corpo Europeo di Solidarietà presso SCI Italia.