Zimbabwe – Amatrice: incontri nella rinascita. Di Muhambi Koreka
Sono Mohambi Koreka, vengo dallo Zimbabwe. Ho partecipato al campo di lavoro che si è svolto a Capprichia lo scorso agosto. Il progetto aveva lo scopo di aiutare le persone che vivevano ad Amatrice, dove c’e stato un terremoto nel 2016 e anche quello di permettermi d’imparare molto sul come le persone vivono lì. È stato un evento importante per la mia integrazione qui in Italia.
Durante il campo ho imparato un sacco di cose, forse non sono in grado di spiegarne molte perché è un folto volume di informazioni. In pochi punti posso dire che la prima cosa ha a che fare con il fatto che è stata la mia prima esperienza in cui ho incontrato persone che hanno perso tutto per un disastro naturale. È stata un’esperienza molto emotiva e anche molto difficile, perché quando vedi una persona che ha perso tutto e allo stesso tempo quella persona è molto fiduciosa e ha tante speranze, è molto toccante, doloroso ma anche stimolante.
Ho anche imparato a conoscere la gestione delle catastrofi per conto della comunità. Ho davvero apprezzato questo apprendimento, poiché anche noi abbiamo avuto il problema del disastro naturale nello Zimbabwe a causa di un’alluvione, ma il modo in cui è stato gestito è stato molto scarso ed è stato usato dai politici. Quindi quello che ho visto ad Amatrice è stato così commovente, il governo sta effettivamente facendo la cosa giusta, non c’è assistenza politica in giro e le persone vivono come una famiglia, e questo è stato abbastanza stimolante.
Inoltre ho imparato molto in termini di vedere come vivono la crisi: hanno un problema ma possono permettersi di farmi un regalo, darmi informazioni, ispirarmi, quindi posso sicuramente dire che non puoi aiutare tutti, ma tutti possono aiutare.
Durante il campo di lavoro abbiamo svolto un lavoro generale, ogni volta che era necessario, come pulire, cucinare, preparare il cibo, aiutandoci anche in ogni aspetto. Un’altra parte importante è stata imparare come vivono, mangiando insieme abbiamo imparato molto. Non c’è discriminazione e, naturalmente, il terremoto è stata una brutta cosa, ma ha fatto vivere questa comunità come una sola famiglia ed è stato così stimolante.
Credo che i campi di volontariato promuovano la pace, perché quando persone diverse, di famiglie diverse vivono insieme, penso che non ci sia altro da chiedere. Penso che sia una cosa grandiosa, ed è importante per noi soprattutto come rifugiati, perché quando incontri persone che hanno un problema, forse più grande del tuo, ti permetti di svegliarti e vedere il futuro come positivo. Ad esempio, nel mio caso, sono qui in Italia senza la mia famiglia, vengo dallo Zimbabwe a causa di problemi politici e prima pensavo di aver perso tutto. Ma quando sono andato ad Amatrice sono stato così ispirato, ho capito che posso ancora fare cose migliori di prima e sono più fiducioso di prima di andare lì, quindi ringrazio davvero il Servizio Civile Internazionale per aver organizzato un programma così importante.
Penso che in futuro ci debbano essere più programmi, soprattutto per i rifugiati, è abbastanza importante, è abbastanza stimolante, ho imparato molto da esso.
Questo campo è stato molto bello e mi aspetto di partecipare a più campi, penso che dobbiamo organizzarci di più, è ottimo per il mio percorso di integrazione. È stato fantastico, veramente fantastico!
Dalla Costa d’Avorio a Barcellona: conosciamoci! Di Souleymane Doumbia
Mi chiamo Souleymane, vengo dalla Costa d’Avorio e ho partecipato a un campo di volontariato a Barcellona, a Luglio che è durato 9 giorni. Durante questo campo abbiamo fatto tante attività e abbiamo anche conosciuto la cultura di tanti diversi paesi, inoltre siamo andati in montagna. In questo progetto ho imparato molto su culture diverse delle persone che hanno partecipato. Per esempio ho imparato tanto della cultura di Portogallo, Irlanda e Spagna.
La mia esperienza è stata molto bella, anche perché sono una persona che viene da un altro continente e da quando sono arrivato qui in Italia posso dire che è stata la prima volta che esco, e che vado a un altro paese a conoscere diversi culture. Per me e stato molto bello. Anche mi ha aiutato a aprire le mie emozione nel mondo. Per me i campi di volontariato internazionale aiutano a promuovere la pace, l’amicizia e conoscere altre persone d’altri paese. E per me i campi servono per poter istruire alle persone e che loro imparare tante cose che uno non sapevi prima.
Mi farebbe molto piacere partecipare in altri progetti al futuro. Visto che ho fatto una bella esperienza a Barcellona, mi ha piaciuto molto e per me sarà un piacere fare un altro campo.
Datemi una zuppa e cambierò il mondo! Di Ouzman Saygna
Sono Ouzman, sono del Gambia e ho partecipato per la prima volta ad un campo di volontariato quest’anno, per il Festival della Zuppa a Roma. È stata una bella esperienza ed io ero molto contento. Ho conosciuto tante persone con cui ho fatto tante cose insieme. Lavorare insieme, andare in giro per la città insieme, dormire, ballare, tutto con tante persone diverse.
Mi ha fatto molto bene il campo ed ero molto contento di poter partecipare. Le persone erano molto belle, non c’é stato nessun conflitto. Alla fine del campo non volevo andare via perché mi è piaciuto cosi tanto. Nel futuro mi piacerebbe fare un’altra esperienza di volontariato.
Quest’esperienza è stata molto importante, perché, per esempio, ho potuto conoscere tante ragazzi e ragazze d’altri paesi. Ragazzi e ragazze da Inghilterra, Francia, Belgio e Russia.
Dalla Palestina alla Città dell’Utopia: un sogno comune. Di Marwa Alhusseini
Io sono Marwa, sono palestinese siriana, sto qui in Italia da due anni. E ho partecipato due volte a campi di volontariato. Prima al Festival della Zuppa nel 2018, e questo anno al No Border Fest che si a tenuto presso La Città dell’ Utopia, e che è stato bellissimo.
Questo campo in particolare, il No Border Fest, è un festival che si festeggiano due giorni. E l’anno scorso ho visto come i volontari hanno fatto per organizzare con il campo questo festival, quindi e mi e piaciuto tantissimo. Loro erano un gruppo internazionale, quindi come a me piace entrare tra di loro, sapere un po di lingue, un po di culture, ho detto: se questo anno non ho scuola e mio padre mi accetta sarò contenta di poter partecipare. E l’ho fatto, ed era bellissimo. Ho conosciuto un gruppo di molte ragazze, cerano 8 ragazze e un ragazzo. Era come se fossimo una famiglia come se ci conoscessimo da anni, mi è piaciuto tantissimo e voglio farlo di nuovo.
Durante le due settimane del campo abbiamo fatto tante cose. Una volta siamo andati al corteo a Roma per manifestare contro il razzismo e il fascismo, con tutti italiani e anche persone internazionali. E di solito la notte, da sera andiamo a stare insieme o ai concerti, o girare a Roma, due volte siamo andate al mare, un gruppo al mare e un gruppo a Roma centro. Siamo stati molto bene, adesso mi mancano tantissimo, tantissimo!
Durante quest’esperienza ho imparato ha stare insieme con le persone che sono nuove, pero quando stai con loro vi conoscete come si fosse che vi conoscete da anni. Ho imparato i piatti principali da diversi paesi, ho imparato un po lo spagnolo qualche parola. Hola! Cómo estás? Qué hora son?… Ho imparato anche le regole del casale, come fare attività insieme. Abbiamo pulito il giardino insieme, parte che era molto caldo siamo stato molto bene, poi al giorno faremo due docce insieme.
Io credo che i campi di volontariato servono per fare una cosa importante con persone internazionali, dare una occhiata a ogni paese che racconta la sua esperienza riguardo un argomento in particolare. Il volontariato è veramente la pace, e mi sembra che la vita senza pace non è niente, quindi è molto importante avere la pace in qualsiasi momento, qualsiasi posto con qualsiasi persone.
Nel futuro il mio sogno e partecipare in un campo di volontario in Palestina in Siria. Adesso non posso entrare perché ho lo stato di rifugiato politico, però magari quando avrò la cittadinanza da sicuro farò un campo con lo SCI, sicuro.