Eco Stories: il mio viaggio in Svizzera per imparare ad agire per l’ambiente

Hai mai trascorso una settimana in un altro paese e, invece di preoccuparti dell’ordine in cui visitare le attrazioni turistiche, ti sei dato da fare per rendere possibile un cambiamento? E’ quello che abbiamo fatto a Berna, in Svizzera, dal 17 al 24 Marzo, grazie a SCI Switzerland e Movetia. 

Un gruppo di ragazzi e ragazze, dai 18 anni in su, amanti dell’ambiente e volontari per vocazione da tutto il mondo, si sono riuniti per un programma di studio intenso che mirava alla comprensione dei problemi ambientali e allo sviluppo delle adeguate competenze nell’organizzare azioni di attivismo.

Tra i partecipanti vi ero anche io: mi chiamo Laura, ho 20 anni e studio Global Humanities a Roma. I miei studi, focalizzandosi sui processi storici che hanno formato il mondo contemporaneo e le sue diverse realtà culturali, mi hanno portato a sviluppare una forte consapevolezza del mio impatto individuale sulla società. In particolare, ho iniziato a sentire il bisogno di dare a questa consapevolezza una forma più definita, nonchè di unirla a un più ampio sforzo collettivo. Il corso Eco Stories: Amplifying Environmentalism ha permesso che questo fosse possibile. 

Quello che ho trovato a Berna, in un’accogliente accomodazione per scout, è stato innanzitutto cura collettiva. I coordinatori, Hamza e Kate, avevano a cuore il benessere di ogni partecipante. Lo spazio è pensato per essere inclusivo e accessibile: non c’era voce che avesse più valore di un’altra, ogni differenza era riconosciuta come risorsa. Persino la più piccola decisione veniva presa in modo partecipativo, con ascolto attivo e trasparenza.  Questo aspetto, che non troverai sulla brochure del programma, rimane per me uno dei più significativi. Eco stories è stato per me uno strappo dalla tradizione scolastica e accademica  verticale e competitiva di cui ero sempre stata parte. Per la prima volta ho provato sulla mia pelle quanto poco la competizione avesse a che fare con l’apprendimento!

Gli esercizi che ci impegnavano per buona parte della giornata, con dovute pause scandite da assaggi di merende internazionali, miravano ad allenare il dialogo e la collaborazione. Ne ricordo uno in particolare: su un tavolo avevamo riposto diversi cartellini rossi, sui quali scrivevamo insieme i possibili ostacoli al cambiamento. Tra questi: sfiducia, rassegnazione, poco accesso all’istruzione e difficoltà ad immaginare futuri migliori. Una volta “colorato” il tavolo di rosso, abbiamo girato i cartellini dall’altra parte, questa volta verdi, e insieme riflettuto su possibili soluzioni a quei problemi che avevamo appena elencato. E’ solo uno tra i tanti esempi, ma è anche questo lo specchio di una più grande missione percepibile dal giorno zero: contribuire al cambiamento vuol dire collaborazione, immaginazione e problem-solving. 

Abbiamo avuto diverse opportunità di imparare sul campo. Visitando Radiesli, una fattoria solidale gestita da una comunità, ci è stato possibile assistere a un perfetto esempio di alternativa a un tipo di produzione e di consumo che ormai sembra inevitabile. Eco Stories ha aiutato me e gli altri partecipanti a ricordare la rilevanza di immaginare, fantasticare, escogitare un’alternativa e non dubitare che possa tradursi in realtà.

Sarebbe riduttivo non nominare l’aspetto umano, intrinsecamente transculturale dell’esperienza. In una settimana ho avuto modo di condividere passeggiate serali nel freddo impassibile delle colline svizzere, di chiacchierare con lo staff della cucina (e scoprire che la cuoca era una mia vicina di casa a Roma) e di mangiare in compagnia mentre scambiavamo opinioni su quanto fosse piccante il piatto, a seconda delle percezioni personali ma, soprattutto, dei nostri contesti culturali. Non escludendo, chiaramente, eventuali risate sotto i baffi appena il viso di qualcuno si illuminava di rosso, a differenza di chi invece si dimostrava deluso dalla poca quantità di peperoncino. Tra le più (apparentemente) insignificanti situazioni trovavamo il modo di avvicinarci e di superare le differenze culturali, e questa è un’importante abilità da allenare. Ecco, Eco Stories è stata una (breve, purtroppo) palestra di attivismo e di vita. 

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