Gaia Kosovo: Imparare la permacultura. Vivere la resilienza

Bozevce, Kosovo 2025 – Partecipanti al corso di Permaculture Design Certificate (PDC)

“Alla fine conserveremo solo ciò che ameremo, ameremo solo ciò che capiremo e capiremo solo ciò che ci avranno insegnato.”Baba Dioum

Trattare oggi la crisi climatica può risultare frustrante se affrontata in assenza di esempi tangibili e di prospettive capaci di donare quel modo di osservare e di sentire che nuove tracce e orizzonti sono possibili (non è così che si anima speranza e motivazione?)

Se per questione climatica intendi la ricerca di pratiche di cura e armonia, allora sentiti a casa!

E se a tutto ciò aggiungiamo lo studio della permacultura, eccoci di fronte a qualcosa di davvero unico!

Bozevce, Kosovo 2025 – Attività pratiche, preparazione del compost

Ciao, siamo Marco Cantarella e Rossana Di Guardia, attivisti dello SCI Italia e co-fondatori del gruppo locale SCI Catania. Abbiamo preso parte, insieme ad altri 18 partecipanti, al trainingPermaculture Design Certificate”, (PDC)  dal 2 al 15 ottobre 2025, guidato dalla facilitazione esperta di Pippa Buchanan e Andrea Fiore, professionisti del settore, ed ospitato a Bozevce, presso il nido di “Gaia Kosovo”, branca dello SCI, un’associazione con una forte impronta ecologica e dallo spirito comunitario , che vive e si evolve in un contesto ispirante, dove territorio, animali, piante, persone e visione si intrecciano nella quotidianità di Helena, Maya e Alex, alcuni dei cuori pulsanti di questa organizzazione.

Bozevce, Kosovo 2025 – Lezione di permacultura nell’aula di Gaia Kosovo

Raccontare approfonditamente cosa abbiamo vissuto in queste due settimane è praticamente impossibile, ci sono troppe dimensioni che si sono intrecciate: dalle relazioni interpersonali che sono diventate amicizie alla convivenza con i meravigliosi animali, piante e fiori che vivono in Gaia Kosovo; dai gustosissimi e nutrienti pasti sapientemente cucinati da Brazita, Maya, Helena e Sarina con i prodotti del loro orto; dallo studio dei principi e valori etici della permacultura alla progettazione di vivai, stagni e sistemi di canalizzazione delle acque piovane, alle jam session musicali serali, dal festeggiamento di due compleanni al gruppo di musica balkanica itinerante per lo Slava day, dalla visita al monastero dei monaci ortodossi amici dell’associazione alla condivisione di progetti sociali tra Romania, Montenegro e Serbia e molto altro ancora; ma c’è una storia emblematica che vogliamo condividere che può far intuire qualcosa di questa esperienza:

Come implementare un progetto in uno stato di emergenza: nema struje

Bozevce, Kosovo 2025 – Nevicata eccezionale durante il corso

Il secondo giorno di training, su Bozevce, inaspettatamente alla stagione, cadono i primi fiocchi di neve.
Al nostro risveglio la valle è ricoperta da un manto bianco; i rami degli alberi, appesantiti, cominciano a spezzarsi, e l’elettricità viene a mancare per diversi giorni, insieme ad essa pure l’acqua calda, riscaldamento e wifi.

Come portare avanti un training intensivo di due settimane con 25 persone conviventi nello stesso spazio?
Niente panico, siamo con Gaia Kosovo!

Nonostante tutte queste difficoltà, che avrebbero messo in crisi moltissime organizzazioni, tutto si è svolto regolarmente, in un’atmosfera serena e pacifica.

Spesso utilizziamo parole di cui non cogliamo fino in fondo il significato, in questo caso però, il termine resilienza è diventato esperienza viva e tangibile. Abbiamo potuto sperimentare in prima persona come Gaia Kosovo incarni pienamente la capacità di adattamento, di lasciarsi attraversare dalle vulnerabilità climatiche e di affrontare i problemi con consapevolezza e creatività.

Quest’organizzazione ci ha mostrato l’importanza di prepararsi ai rischi e soprattutto, affrontare l’incertezza con pazienza e lucidità e fluire con essa.
Infatti, eventi climatici estremi o anomali — come una nevicata abbondante fuori stagione o la prolungata assenza di energia elettrica — ci hanno fatto sentire tutti così fragili ma non deboli o impauriti.

Questo ha reso l’esperienza formativa profondamente reale, rafforzando la nostra capacità di vivere ai margini della comodità moderna e di adattamento alle situazioni di emergenza e imprevedibilità.
Partecipanti e organizzazione si sono così fusi in un unico corpo collettivo, capace di comprendersi, sostenersi e funzionare in modo armonico.

Immersi in un autentico caso studio vivente, il PDC ci ha offerto, giorno dopo giorno, una nuova lente per osservare la vita. Ci ha trasmesso una chiave scientifica e valoriale per riscoprire la nostra essenza quali esseri dinamici, inevitabilmente interconnessi. Abbiamo imparato a ridisegnare il nostro modo di abitare il pianeta, a vivere come ecosistemi all’interno di altri ecosistemi — dove tutto è, al tempo stesso, semplice e complesso, delicato e resistente, dunque  infinitamente misterioso e affascinante.

Da questa prospettiva, come attivisti e come esseri umani, il percorso ci ha posti in un punto di osservazione indispensabile per ripensare il mondo e noi stessi: nel nostro modo di agire, di costruire relazioni, di progettare spazi abitativi in chiave comunitaria, sistemica e trasformativa.

Bozevce, Kosovo 2025 – Attività di progettazione attraverso la lente e i metodi della permacultura

La prospettiva rurale e marginale proposta da Gaia Kosovo è un invito a uscire dall’ ambiente urbano— spesso offuscato, disconnesso e asfissiante — per riscoprire il legame con la bellezza dentro e fuori di noi, la semplicità dei gesti, abbracciare la complessità della vita e accogliere il bisogno di reciprocità delle comunità. 

Rappresenta un elemento di autentica innovazione per tutto il movimento SCI che oggi più che mai desidera sviluppare pratiche e modalità progettuali capaci di attuare concretamente stili di vita sostenibili trasformativi e rigenerativi.

Gaia Kosovo incarna il motto del movimento “fatti e non parole”, ne rappresenta la sua essenza ed è luogo di Pace in un contesto geopolitico e sociale tormentato. Qui, i suoi valori fondativi sono realtà ed un faro da seguire ovunque lo SCI voglia essere davvero rivoluzionario.

Di ritorno a casa, sul bus che ci accompagna all’aeroporto, osserviamo le luci delle strade ricoperte d’asfalto, i grandi palazzi condominiali, le vetrine dei negozi illuminate 24/7, i rifornimenti, le catene di supermercati piene di una varietà impressionante di cibo fuori stagione,lucidato e ingrassato da pesticidi, ma i nostri occhi sono ancora colmi della luce del sole che attraversava le foglie rosse e gialle dell’albero di noce in cima alla collina, adibito ad ufficio con una panchina ed un tavolo sotto le sue imponenti fronde, le nostre orecchie sentono ancora il canto del gallo che scandiva il tempo, la nostra pelle è ancora attraversata dal vento delicato che turbinava nel sentiero tra la stanko house e la red house, il naso inondato dall’odore delle verdure cotte con il calore della cucina alimentata dal legno degli alberi, sentiamo ancora il gusto pieno ed intenso della paprika fermentata e percepiamo ancora la consistenza soffice della terra nata dal compost.

E delle domande nascono spontanee da questi intensi contrasti, tra ciò che osserviamo fuori dal finestrino e tutto ciò che permane dell’esperienza con Gaia Kosovo:

Come società, abbiamo forse perso l’orientamento? Il senso di comunità?

Abbiamo mai osservato il nostro corpo come un ecosistema? Sappiamo come prendercene cura?

Se la vita si rigenera e si rinnova continuamente, perché parliamo ancora di rifiuti?

Cosa stiamo costruendo come collettività e come singoli, conosciamo i materiali che stiamo utilizzando?

Prima di posare un mattoncino sopra l’altro, qual è il nostro rapporto con il suolo? 

E con il cibo?

Perché scegliamo fonti di energia che ci consumano?

Abbiamo fiducia nella direzione verso cui stiamo andando?

Draganac, Kosovo 2025 – Attività di supporto al monastero di Draganac

Se, come suggerisce la teoria di Gaia (Lovelock, Margulis), il nostro pianeta è un sistema complesso e autoregolante che tende costantemente a mantenere le condizioni necessarie per la vita, allora — in quanto parte integrante di questo sistema — la Permacultura ci invita ad ascoltare, osservare e integrare.

Essa ci ricorda che esistono elementi fondamentali che ci sostengono e che la consapevolezza di questa interdipendenza dovrebbe essere il punto di partenza di ogni processo di pianificazione, progettazione e di vita.

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Nema struje, Ima struje

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