Emanuele Cremona ha 27 anni, è originario di Empoli, in provincia di Firenze, e lavora come architetto. A novembre, ha deciso di prendersi una pausa dalla routine quotidiana per partecipare allo scambio giovanile Building Utopias II, organizzato in collaborazione con SCI Italia, Francia e Giordania.
L’obiettivo del progetto consisteva nella realizzazione di una passerella che rendesse la Città dell’Utopia – laboratorio sociale e culturale nel quartiere San Paolo, Roma – più accessibile alle persone con disabilità. Il lavoro era suddiviso in varie tasks, che consistevano nell’effettiva costruzione della passerella, ma anche nella manutenzione del casale e dell’orto.
Ero interessato a fare un’esperienza di vita che mi facesse uscire da un momento in cui sentivo la mancanza di stimoli. Inoltre, ero interessato a mettere le mani in pasta e capire meglio come funziona la costruzione, avendo sperimentato fino ad ora quasi esclusivamente l’architettura progettata dietro un computer e non costruita con martelli e chiodi. Ho imparato a lavorare con il legno e che raramente ci sono errori irreversibili, ma che tutto può essere in qualche modo riparato o riutilizzato. Ho inoltre imparato la dabke, danza tradizionale palestinese e giordana.
Ciò che mi è piaciuto di più è conoscere un posto così diverso dagli altri in cui sono stato e poterlo condividere con persone che non conoscevo ma che si sono dimostrate di grande qualità e umanità. Tuttavia, devo ammettere che non mi è piaciuto svegliarmi presto.
Un momento che ricorderò con piacere è stata la Jam Session: un’occasione di scambio culturale e divertimento genuino. Avrei voluto che ce ne fossero altre, magari all’inizio del progetto, per rompere il ghiaccio e creare subito un’atmosfera di condivisione.
Questa esperienza è stata molto significativa per me e mi ha dato la voglia di partecipare a progetti simili in futuro. Un grande grazie a chi ha reso tutto questo possibile!