Daoud Nassar, rappresentante della famiglia palestinese fondatrice di Tent of Nations, è stato recentemente in Italia per raccontare la storia della sua terra e la sua lotta pacifica contro l’occupazione. La fattoria Nassar, situata a sud di Betlemme, è circondata da insediamenti israeliani illegali e si trova al centro di un conflitto che dura da decenni. Tuttavia, anziché cedere all’odio o alla disperazione, la famiglia Nassar ha scelto un percorso di resistenza non violenta, ispirando persone e comunità in tutto il mondo.
Da oltre un secolo, la famiglia Nassar lavora per proteggere questa terra acquistata nel 1916, superando sfide legali e materiali. Nonostante le pressioni incessanti da parte delle autorità israeliane e degli insediamenti circostanti, il messaggio dei Nassar è chiaro: “Ci rifiutiamo di essere nemici”. Questo motto guida ogni aspetto della loro lotta, che si esprime non solo nella difesa legale della loro proprietà, ma anche attraverso azioni concrete di resistenza costruttiva.
La famiglia ha trasformato la fattoria in un centro internazionale di educazione e solidarietà. Con progetti come la raccolta di acqua piovana, i pannelli solari e le strutture sotterranee per aggirare i divieti di costruzione imposti dalle autorità israeliane, Tent of Nations è diventata un simbolo di sostenibilità e resilienza. Ospitando volontari da tutto il mondo, anche attraverso i campi di volontariato con la rete SCI, promuovendo il dialogo interculturale e la costruzione di una rete globale di supporto.
Particolare attenzione è rivolta alle donne e ai bambini delle comunità locali, con programmi che insegnano agricoltura biologica, energia sostenibile e sviluppo comunitario. Questi progetti non solo aiutano a rafforzare le comunità locali, ma dimostrano come la resistenza pacifica possa essere un potente strumento di cambiamento.
L’impegno dei Nassar si scontra con la politica degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, considerati illegali dal diritto internazionale. La strategia delle autorità israeliane, secondo i Nassar, è chiara: spingere i palestinesi ad abbandonare le loro terre attraverso pressioni legali, demolizioni e intimidazioni. Tent of Nations rappresenta una sfida diretta a questa narrativa, dimostrando che i palestinesi possono difendere i propri diritti attraverso la giustizia e la non violenza.
Le vicende legali della fattoria, che durano ormai da oltre 30 anni, mettono in evidenza le difficoltà dei palestinesi nell’accesso alla giustizia sotto l’occupazione israeliana. I Nassar, tuttavia, continuano a combattere con determinazione, sostenuti da una rete di solidarietà internazionale che comprende anche Tent of Nations Italia.
Durante la sua visita, Daoud ha incontrato associazioni e comunità italiane, raccontando la sua esperienza e promuovendo il sostegno a Tent of Nations. L’associazione italiana organizza eventi di sensibilizzazione, raccolte fondi e viaggi esperienziali in Palestina per far conoscere la realtà dell’occupazione e il messaggio di speranza dei Nassar.
“Portare le persone a vedere con i propri occhi è essenziale per comprendere la complessità del conflitto e agire in modo consapevole,” ha dichiarato Laura, creatrice di Tent of Nations Italia. La solidarietà internazionale non è solo un atto simbolico, ma un elemento cruciale per mantenere viva la lotta per la giustizia.
La storia di Tent of Nations è un esempio di sumud, la resilienza palestinese che si oppone alle difficoltà con una ferma determinazione. In un contesto di crescente isolamento e repressione, la resistenza pacifica dei Nassar offre una visione alternativa: un futuro costruito sulla giustizia, sul dialogo e sulla cooperazione internazionale.
- Per approfondire la storia e il messaggio di Daoud Nassar, ascolta la registrazione completa durante la sua visita su Piccola Radio
- Leggi la testimonianza di Arianna e Francesca, due volontarie che hanno supportato la fattoria di Daoud nell’estate del 2019: “Tent of Nations – Racconto di un primo viaggio in Palestina”