Maria Moscatelli ha 24 anni e viene da Milano. L’anno scorso ha lasciato casa per la prima volta per partecipare al progetto di volontariato a Borås, in Svezia. Ci ha raccontato come questa esperienza le abbia aperto nuove porte e le abbia dato una nuova prospettiva di indipendenza.
“Quando ho scoperto questa opportunità dell’ESC in Svezia, mi ha subito catturato l’attenzione, soprattutto l’idea di lavorare con i giovani. Mi piaceva anche il fatto di essere insieme ad altri volontari, così non sarei stata sola, e avevo un interesse speciale per i paesi del Nord Europa. Così ho deciso di candidarmi. Nel progetto, ho fatto parte di un gruppo di nove volontari che ha lavorato in diversi centri giovanili della città. Abbiamo collaborato con gli animatori socio-educativi, parlando dei nostri progetti e delle opportunità europee per i giovani tra i 18 e i 30 anni. Siamo anche andati nelle scuole e abbiamo organizzato eventi. Direi che l’obiettivo principale del mio progetto è stato proprio questo: coinvolgere e ispirare i ragazzi a scoprire nuove possibilità e a partecipare attivamente nella loro comunità. Quello che mi piaceva di più era la possibilità di stare con altre persone, condividere esperienze e vivere insieme con gli altri volontari. È stata un’esperienza molto positiva: l’intero progetto è stato davvero bello e, anche se ho affrontato delle difficoltà, sono riuscita a superarle grazie al sostegno del mio mentore e dei responsabili del progetto. Uno dei momenti migliori è stato quando una parte del nostro gruppo è andata a Stoccolma per un corso di formazione. Lì abbiamo potuto conoscere altri volontari da diverse parti della Svezia, e questo ci ha unito davvero tanto.”
Il progetto ha aiutato Maria a diventare indipendente e a scoprire nuove opportunità nel paese: “Ero l’unica volontaria nel mio centro giovanile, mentre gli altri lavoravano in coppia, quindi ho dovuto imparare a uscire un po’ dalla mia zona di confort. Ho imparato a essere più libera e a chiedere aiuto, ma credo di stare ancora imparando. E, avendo lasciato casa dei miei genitori per la prima volta, ho imparato a vivere da sola. Alla fine, la Svezia mi è piaciuta così tanto che ho deciso di rimanere qui per studiare. Sento di aver trovato il mio posto e ciò che mi piace davvero. In futuro potrei fare un altro progetto, chissà. Ne ho già fatto di due settimane in Polonia nel 2022, che mi ha convinta a farne un altro di un anno. Forse anche questa esperienza mi porterà verso qualcosa di nuovo. Ora sto studiando assistenza all’infanzia in Svezia, e qui mi sento davvero me stessa”.