Costruire insieme a Roma: l’esperienza ESC di Malte Fischer presso Utopic Garden II

Malte Fischer, 27 anni, di Berlino, Germania, ha recentemente completato i suoi studi e ha deciso di partecipare a un progetto del Corpo europeo di solidarietà per acquisire esperienza sul campo, sviluppare competenze pratiche e interagire con una comunità diversificata. Interessato alla sostenibilità, al lavoro manuale e allo scambio culturale, ha scelto di partecipare a Utopic Garden II presso la città dell’utopia a Roma, uno spazio comunitario auto-organizzato che si affida in gran parte al sostegno dei volontari.

Perché ho scelto un progetto ESC

Avevo diverse motivazioni per partecipare a un progetto ESC. Innanzitutto, volevo fare un lavoro manuale. I miei studi erano molto teorici e sentivo il bisogno di mettermi alla prova in modo pratico, migliorare le mie competenze e dedicarmi a qualcosa di concreto. In secondo luogo, ero curioso di avviare un progetto con persone che non conoscevo, per scoprire come ci si sente a collaborare con degli sconosciuti e costruire qualcosa insieme. Infine, volevo sostenere un luogo in linea con i miei valori. La città dell’utopia a Roma sembrava perfetta per questo, con molte opportunità in cui il mio impegno potesse davvero fare la differenza.

Ho aderito al progetto Utopic Garden II, ospitato nella Città dell’Utopia, uno spazio comunitario auto-organizzato a Roma. La casa ha un grande giardino e diverse strutture che richiedono cure e miglioramenti continui. Poiché il progetto ha risorse finanziarie limitate, i volontari svolgono un ruolo cruciale nella manutenzione e nello sviluppo dello spazio.

Il nostro lavoro quotidiano comprendeva:

  • Pulizia dei sentieri nel giardino
  • Costruzione di cassette di legno e terrazze rialzate per gli ortaggi
  • Creazione di mobili in legno fai da te per i visitatori

Oltre al lavoro pratico, la vita comunitaria era fondamentale. Cucivamo, pulivamo e trascorrevamo del tempo insieme discutendo di sostenibilità e di modi per vivere in modo più consapevole. Quasi tutti i materiali che utilizzavamo erano trovati in loco o riutilizzati, il che rendeva ogni progetto una lezione di vita sostenibile.

Le sfide e come le ho affrontate

Non ho incontrato grandi difficoltà nel lavoro in sé. Ho esperienza di vita e lavoro in gruppo e i compiti erano gestibili. La sfida principale era l’interazione sociale costante. Stare sempre con altre persone, lavorando, mangiando e trascorrendo il tempo libero insieme, può essere mentalmente faticoso.

Per gestirlo, ho imparato a prendermi delle pause personali: fare passeggiate, ascoltare musica o semplicemente avere del tempo per me stessa. Il gruppo e gli organizzatori sono stati di grande sostegno; era del tutto accettabile fare un passo indietro quando necessario e ricongiungersi più tardi, il che mi ha aiutato a mantenere l’equilibrio.

La vita in un ambiente multiculturale

Il nostro gruppo era ben equilibrato in termini di età. Ho apprezzato il fatto che la maggior parte delle persone si trovasse in situazioni di vita simili e che tutti provenissero da paesi diversi. Questa diversità ha impedito la formazione di gruppetti e ha incoraggiato l’interazione inclusiva. La comunicazione aperta ci ha aiutato a capirci a vicenda e ha rafforzato il gruppo nel suo insieme.

Cosa ho imparato

Ho imparato molto sulla sostenibilità e sull’intraprendenza pratica. Un’attività memorabile è stata esplorare il giardino e identificare tutte le piante. Ho scoperto che quasi ogni pianta ha un uso, dalle foglie ai frutti ai rami, il che mi ha spinto a prestare maggiore attenzione al mio giardino di casa.

Lavorare con materiali di recupero è stata un’altra lezione preziosa. Inizialmente pensavo che i materiali nuovi avrebbero reso più facile la costruzione, ma creare strutture belle e funzionali da oggetti riutilizzati mi ha mostrato il potenziale delle pratiche sostenibili.
Personalmente, ho imparato che posso instaurare legami forti anche con persone che non ho mai incontrato prima. Entrare in un ambiente completamente nuovo e costruire relazioni con molti sconosciuti contemporaneamente è stata un’esperienza preziosa per la mia autostima e il mio adattamento sociale.

Piani futuri di volontariato

Dopo questa esperienza positiva, sto già pianificando il mio prossimo progetto di volontariato, che si svolgerà tra due settimane in un piccolo villaggio vicino a Montauban, in Francia. Il volontariato mi offre un modo significativo per trascorrere il mio tempo, combinando i viaggi con il lavoro pratico e le esperienze di apprendimento. Anche se in futuro potrei non avere molto tempo da dedicare a questa attività, spero di continuare a partecipare a progetti che mi permettano di contribuire, imparare e entrare in contatto con persone di tutto il mondo.

Torna in alto