Questa è la storia di Simone che ha scelto di partecipare per la prima volta a un campo di volontariato in Italia. Tra esperienze di inclusione, nuove amicizie e momenti indimenticabili, ci racconta cosa ha significato per lui vivere il workcamp Roots of Inclusion tenuto a Murisengo (Piemonte) dal 20 al 29 agosto 2025 insieme alla Cooperativa Panta Rei.
Mi presento, sono Simone. Sono un ragazzo con grande forza di volontà e bontà d’animo, oltreché grande avventuriero. Ed è stato proprio questo ciò che mi ha spinto maggiormente a cercare un campo di associazione per quest’estate, oltre alla voglia continua di mettermi in gioco.
Partecipando a quello che è il mio primo campo di volontariato, incentrato su temi come l’inclusione sociale e la disabilità, ho sviluppato un grande interesse per questi temi, nell’attesa di approfondirli in futuro personalmente.
Perdipiù la struttura che ci ospitava era gestita da uno dei ragazzi con disabilità ma autonomo che ci ha davvero accolti con grande affetto, come d’altronde tutti gli altri ragazzi ospitati per motivi di organizzazione da un’altra struttura dove stanno durante l’arco di tutta l’estate. Questo interesse per i temi sopraccitati e anche la voglia di fare nuove amicizie sono stati i motivi ulteriori per cui ho deciso di prendere parte a questo campo.
Perdipiù ho imparato tante cose da questo campo che mi sono servite, sia per quanto riguarda le attività che per quanto riguarda la comunicazione con persone provenienti da altre nazioni. Ho capito che anche nella diversità si può trovare coesione e che questa non può che essere un dono per l’umanità. Insomma, ho capito che non importa che tu sia italiano o no, l’importante è chiarire e riuscire a comprendersi usando principalmente quella lingua ormai universale che è l’inglese.
I momenti più memorabili sono stati quelli in cui ci si conosceva parlando, talvolta anche con ironia, e ci si divertiva, con giochi o senza. Durante il campo non ho riscontrato particolari difficoltà se non piccoli problemi di linguaggio dal momento che non pratico molte volte le lingue straniere.
Ciononostante, sono tornato dal campo davvero entusiasta dell’esperienza, se non commosso al momento del saluto poiché mi sono trovato in un grande gruppo in cui le dinamiche sono state gestite a mio avviso molto bene.
Perdipiù, dopo qualche giorno dal ritorno, ho deciso di iscrivermi ad un altro campo che si organizzerà qui in Italia quest’anno in modo da avere anche più esperienze da raccontare, sia dentro che fuori dai campi.