L’esperienza formativa a “Pathways to Resilience in Youth Work” – Training Erasmus+ in Bulgaria

Come raccontare questo training? Quasi impossibile… Cinque giorni talmente densi di contenuti, attività, incontri, idee, esperienze… di vita insomma, che non possono essere condensati soltanto in alcune frasi. E quindi ci accontentiamo di dare un’idea attraverso qualche pennellata. Una ventina di partecipanti, oltre alle facilitatrici di SCI Bulgaria, provenienti da una bella varietà di paesi (Germania, Belgio, Grecia, Cipro, Spagna, Italia, Polonia, Olanda, Svizzera, Bulgheria), di età e background diverse, hanno condiviso competenze e conoscenze per approfondire il tema della resilienza dal punto di vista dei giovani e degli operatori con la gioventù.

Vogliamo ringraziare di tutto cuore le facilitatrici Katerina Stoyanova e Natalie Jivkova, ovvero il perfetto binomio Nat&Kat, per la loro cura e attenzione continua alle attività, i contenuti e all’intero gruppo di partecipanti, al meraviglioso team di supporto logistico e all’organizzazione efficace ed estremamente piacevole presso l’ente ospitante, l’eco-ostello Imenieto in mezzo al paesaggio mozzafiato di Emmet, vicino a Veliko Tarnovo.

Attraverso una metodologia di educazione non formale, caratteristica del movimento SCI e del programma Erasmus+, nel continuo slittamento e arricchimento reciproco tra attività pratica e riflessione, tra lavoro individuale e collaborativo sono stati elaborati percorsi e strumenti relativi ai punti essenziali della resilienza oltre che della costruzione del gruppo stesso, lungo tutto lo svolgersi del training.

Innanzitutto, la resilienza è stata definita come la capacità di riprendersi dalle avversità, adattarsi e prosperare di fronte alle sfide, e di apprendere ad usarle come catalizzatori di crescita e rinnovamento. Cinque pilastri essenziali della resilienza sono stati riconosciuti e approfonditi: la consapevolezza di sé (e fiducia, stima), la cura di sé (il sé mentale, fisico, spirituale, sociale, emotivo), lo scopo collegato alle motivazioni e ai valori, mindfulness intesa come presenza nel qui e ora e benessere olistico, e per finire le relazioni positive e la gestione del conflitto. Direzioni di ricerca e crescita per tutti, per i giovani e per chi lavora con i giovani, prestando attenzione a ciascun elemento pur intrecciato con tutti gli altri.

Tra le parole chiave che hanno attraversato i contenuti e le esperienze una è risultata fondamentale: la gratitudine. Perché non provi anche tu a scrivere 100 motivi di cui essere grato?

 

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