Francesca Arena, protagonista di una straordinaria avventura di volontariato ci racconta la sua esperienza collaborando con la branca tedesca del nostro network Service Civil International in Germania. Nel corso della scorsa estate, ha assunto il ruolo di coordinatrice in tre campi di volontariato internazionale, portando avanti iniziative significative e stimolanti il gruppo di volontari.
Il volontariato è sempre stato nella mia checklist e l’estate scorsa ho avuto una meravigliosa opportunità per buttarmi in questa avventura partecipando al primo anno di attuazione del mid-term project lanciato da SCI-Germania. Sono stata coordinatrice in tre campi di volontariato, anche detti workcamps, durante l’estate ed è stata un’esperienza fantastica che consiglierei a chiunque voglia acquisire capacità di leadership e di team-work, contribuendo allo stesso tempo e insieme ad altri volontari internazionali a creare pace e promuovere progetti che hanno un grande valore per le comunità locali. Con questo progetto ho potuto fare tutto questo mentre scoprivo meglio la Germania, la sua storia, la sua cultura, la sua gente, i suoi splendidi paesaggi e le sue città. Stavo cercando qualcosa di nuovo e al di fuori dalla mia zona di comfort e ho avuto fortuna. SCI Germania mi ha accolto molto bene e mi sono sentita guidata e supportata durante tutta la mia esperienza, sulla quale vi racconterò più dettagliatamente in questo articolo.
Dopo aver fatto qualche colloquio e aver finalmente firmato l’accordo, ho prenotato il biglietto per andare direttamente a Bad Nauheim dove ho partecipato a un seminario di formazione per camp–coordinators. Lì ho incontrato altri futuri coordinatori, ho imparato di più sui workcamps e ho acquisito strumenti e tecniche per condurre con successo un campo trascorrendo un bel momento con tanti giochi e imparando sulla self-organisation e il vivere insieme, il che era utile anche per condurre i campi.
Quasi tutti i partecipanti erano tedeschi e avrebbero coordinato un solo campo durante quell’estate, ma c’era anche Luna, una ragazza spagnola, che come me stava facendo questo scambio di volontariato mid-term e pure lei avrebbe coordinato più campi durante l’estate. Era bello sapere che ci fosse qualcun altro con un progetto simile al mio. Anche se le nostre strade non si sarebbero incrociate molto durante l’estate, eravamo coinquiline a Bonn, andavamo insieme agli eventi e alle riunioni di SCI e potevamo confrontarci sulle nostre esperienze. Infatti, dal seminario di formazione a Bad Nauheim siamo andati insieme alla sede di SCI a Bonn, dove abbiamo conosciuto le persone che lavoravano lì e ci siamo sistemate nelle nostre stanze in un appartamento all’ultimo piano dell’ufficio, anche se in realtà siamo entrambe state più in giro per la Germania che in queste stanze.
Infatti in quell’occasione abbiamo avuto tempo solo per incontrare Ulla e Christiane, le nostre mentors, e vedere una panoramica dei workcamps che avremo coordinato. Dopo pochi giorni, Luna ed io eravamo già in partenza per partecipare al On-Arrival Training per i volontari ESC. Poiché il nostro progetto è stato finanziato dal Corpo Europeo di Solidarietà, siamo andate a Weimar e ci siamo fermate all’EJBW per partecipare a questo training organizzato dall’Agenzia Nazionale tedesca “Jugend für Europa”. Eravamo un grande gruppo di volontari internazionali e ognuno condivideva i propri progetti di volontariato. È stato un evento molto utile anche perché gli organizzatori ci hanno spiegato meglio i nostri diritti e doveri come volontari in Germania. Nel complesso, mi sono divertita molto e ho conosciuto tanti volontari da diversi paesi, abbiamo fatto dei giri per la città di Weimar e abbiamo approfondito su temi come cultura, identità e solidarietà.
Dopo quest’altra formazione con Luna siamo tornate a Bonn nuovamente dove ci siamo salutate visto che le nostre strade già stavano andando in direzioni diverse. Ci furono assegnati almeno tre campi ad ognuna, a lei toccava coordinare campi più legati al lavoro sociale mentre io avevo chiesto di essere coinvolta nei campi con una tematica ecologica. Ero molto soddisfatta di essermi coinvolta in questo tipo di campi perché così ho potuto combinare il progetto del mio volontariato con i miei interessi personali per la natura e la sostenibilità. Il mio primo campo si è svolto a Glücksburg, con un partner di lunga data ed ex volontario di SCI, Werner, che è a capo di un parco di energie rinnovabili dell’organizzazione no-profit Artefact GmbH.
Ormai è da tanti anni che si svolgono workcamps qui, però il campo di quest’anno è stato speciale in quanto Daniel, un altro partner di SCI, si è aggiunto al progetto per costruire una tiny house, una casa sostenibile, che sarebbe poi stata utilizzata per promuovere il parco alle fiere regionali. I partecipanti di questo campo sono stati fantastici, il gruppo era molto eterogeneo e tutti erano fortemente appassionati per la costruzione della casa. Abbiamo imparato a tagliare legno, usare il trapano, realizzare finestre e tante attività interessanti. Alla fine siamo riusciti a costruire una casa tutti insieme in sole tre settimane!
Inoltre, dato che eravamo in campeggio con le nostre tende nella zona del parco, potevamo accendere un fuoco per scaldarci sotto le stelle quasi ogni sera. Inoltre abbiamo fatto diversi tour attraverso il parco delle energie rinnovabili e abbiamo imparato come funzionano le energie rinnovabili e scoperto molti fatti scientifici. Nel tempo libero abbiamo fatto dei giri nei dintorni, nelle città vicine e abbiamo anche costruito dei giochi con i pezzi di legno scartati. Ci siamo divertiti molto e siccome ho coordinato accanto a una team leader con tanta esperienza, per me è stato molto utile per imparare meglio sul mio ruolo come coordinatrice, visto che ancora mi aspettavano altri due workcamps. Infatti, questa prima esperienza mi ha aiutato molto per il mio secondo campo poiché mi toccava coordinare da sola senza nessun co-team leader al mio fianco.
Tuttavia, mi sentivo già più preparata ed ero ben supportata da SCI e dai partner di questo workcamp, il quale si è svolto a Schelingen, dall’altra parte della Germania, in associazione con le autorità regionali di Friburgo (Regierungspräsidium Freiburg) e il loro team di conservazione del paesaggio (Landschaftspflegeteam) rappresentati da Frau Höke e Norbert. Eravamo lì per aiutare il team di Norbert a preservare gli ecosistemi della regione Kaiserstuhl. Fortunatamente abbiamo avuto un buon meteo tutte e tre le settimane e abbiamo potuto lavorare tutti i giorni in diverse zone dell’area.
La popolazione locale era molto contenta che questo progetto fosse stato riattivato dopo un periodo di stallo durante la pandemia e ci hanno portato tanti regali, in particolare ottimi vini della regione. Ma non tutti i regali erano vino, il sindaco di Vogtsburg ci ha regalato dei biglietti per viaggiare per tutto Baden-Württemberg, e nel nostro tempo libero abbiamo avuto modo di conoscere molte città vicine. La parte studio di questo campo è stata molto interessante e abbiamo imparato sulla fauna e la vegetazione degli ecosistemi di Kaiserstuhl. In particolare, ho apprezzato molto la possibilità di osservare insetti al microscopio nell’Ökomobil e l’escursione che abbiamo fatto nella Foresta Nera dove siamo stati guidati da un ex volontario di SCI che ora fa parte della Haus der Natur Feldberg.
Anche se ho coordinato questo campo da sola, grazie al supporto di Norbert, la sua squadra e il meraviglioso gruppo di volontari, ho svolto questo compito con successo. Inoltre è stato bello che Ulla e altri rappresentanti di SCI sono venuti a visitarci. In particolare, un ragazzo che aveva coordinato questo campo diverse volte in passato è venuto per un paio di giorni e ci ha insegnato come fare origami e ha aperto un dialogo sulla pace, incoraggiandoci a riflettere su di essa. Con tutte queste visite mi sono sentita bene nel coordinare senza qualcuno al mio fianco e si è dimostrata una bella esperienza molto arricchente e anche bucolica in mezzo alle colline di Schelingen.
L’ultimo campo in Mittelrhein mi ha rubato il cuore perché la natura e la storia di questo sito patrimonio mondiale dell’UNESCO hanno avuto un grande impattato su di me. Era una regione bellissima e l’organizzazione dietro al progetto era eccellente. Questa volta ho coordinato insieme a un ragazzo che avevo conosciuto al seminario di Bad Nauheim. Qui abbiamo conosciuto meglio la regione di Loreley e i nostri compiti variavano ogni giorno e ogni giorno scoprivamo una nuova località della regione incontrando i diversi partner dell’Associazione per il Patrimonio Mondiale dell’Alta Valle del Medio Reno (Zweckverband Welterbe Oberes Mittelrheintal) e contribuendo a promuovere i loro progetti. Tutto ciò ha reso il campo molto dinamico e coinvolgente. Abbiamo contribuito a ripristinare un sentiero escursionistico a St. Goar, restaurare parti del castello Burg Stahlberg a Bacharach e curare il cimitero della Clemenskapelle a Trechtingshausen. Abbiamo anche costruito muri di pietra e case per lucertole a Dörscheid e a Spay, e aiutato a curare i ciliegi di Filsen e le rose e altre piante del giardino di un vecchio monastero al Propsteigarten Hirzenach.
La diversità delle attività e dei luoghi in cui abbiamo lavorato hanno reso questo workcamp così speciale, così come anche la bellezza della natura e dell’architettura medievale, il Reno che ci faceva compagnia in tutti i nostri luoghi di lavoro e i pasti preparati da persone delle comunità locali che condividiamo insieme a loro. Come Schelingen, anche questa era una regione vinicola, quindi abbiamo potuto provare molti vini e visitare un’azienda che faceva dei vini di alta qualità. L’uva più comune utilizzata per produrre vino qui si chiama Riesling, ma abbiamo potuto provare molte varietà di uva come anche abbiamo imparato sulle diverse varietà di ciliegie. Nel tempo libero abbiamo visitato castelli, come il Burg Reichenstein, e musei della regione, come quello di Boppard dove c’era un’esposizione delle famose sedie di Michael Thonet, siamo saliti sul Rodelbahn a Loreley e abbiamo anche fatto rafting sul Reno ammirando il paesaggio pieno di castelli medievali. Questo campo è stato un po’ più breve rispetto agli altri poiché è durato solo due settimane, ma è stato intenso e pieno di attività nuove e fresche ogni giorno.
Nei tre campi, i compiti che dovevo svolgere come camp coordinator erano simili. Ero la persona in contatto con SCI e facevo da mediatrice tra il partner del progetto, SCI e i partecipanti. Aiutavo a creare una bella dinamica di gruppo attraverso attività di team building, guidavo la self-organisation del gruppo, contribuito a organizzare le parti studio e i tempi liberi, fomentavo lo scambio di idee e il dialogo interculturale, promuovevo la comunicazione non violenta, aiutavo a risolvere conflitti e problemi, e ero responsabile per altri compiti amministrativi. Tra tutti i compiti che avevo il più importante era trovare il giusto equilibrio tra guidare, organizzare e partecipare nel campo. Penso che se si trova il giusto equilibrio tra questi tre aspetti l’esperienza diventa molto piacevole e arricchente.
Nel complesso, sono molto soddisfatta con la mia esperienza. Ho conosciuto persone da quasi tutti i continenti e ho lavorato insieme a loro nonostante tutte le barriere culturali. Spero di poter coordinare qualche altro workcamp nel futuro, ma soprattutto spero che sempre più persone si interessino a questo fantastico ruolo di camp coordinator. Penso che possa essere molto interessante per i giovani che cercano un’esperienza in contatto con persone da tutto il mondo dove assumendo le responsabilità legate al ruolo di coordinatore possono sentirsi più indipendenti e intraprendenti e possono anche guadagnare più sicurezza in sé stessi. I campi di volontariato di SCI promuovono la pace e gli scambi interculturali, essere coordinatore di un campo è un’opportunità per buttarsi in un’avventura entusiasmante mentre ci si impegna in un lavoro civico portando benefici a tutta la società.
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SCI Italia, in quanto organizzazione di invio dall’Italia di progetti ESC, ti accompagnerà in tutto il percorso in caso vorresti vivere una esperienza di volontariato attraverso questo programma come questa che ci racconta Dalila.
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