Ho sentito parlare dello SCI a casa di mio fratello, in Trentino: sua figlia era responsabile SCI a Roma e fra i progetti che seguiva ce n’era uno in Palestina (a Hebron).
Con lei, sua mamma e un’amica di Verona che non c’è più, abbiamo approfittato di un suo viaggio di lavoro ad Hebron e abbiamo così visitato una Palestina diversa dai soliti itinerari.
Molto interessante il progetto che seguiva: una specie di scuola di giornalismo. Con lei sono stato anche nella sede di Roma quando si stava allestendo una sala informatica.
Come descriverei lo SCI?
Da giovane (ho compiuto i 75 anni) ho partecipato a due campi di lavoro con Emmaus dell’Abbè Pierre in Francia e in Danimarca. Direi che sono stato benissimo. Il fatto che erano gruppi internazionali mi aveva allargato la mente e il cuore.
Non so se potrei essere interessato ad attività con lo SCI. Già qui a Crema collaboro con un gruppo di recupero attraverso il lavoro in un orto sociale e in un giardino “aperto” (senza recinzioni) in periferia.
Speravo di aggregare qualcuno ma per ora niente. Ma ho trovato una grande generosità di alcune persone nel lasciarmi qualche piantina o bulbo.
Suggerimenti non ne ho. Continuate perchè il volontariato fa bene.
Solo il resoconto dei campi di lavoro che faceva mia nipote in un paesino in Sardegna (animazione con i bambini) apriva il cuore. E l’arrivo dei volontari era vissuto dai locali come l’avvenimento più importante del paese.
Buon lavoro a tutte/i
Guido Turra -Crema cr