La testimonianza del 91º campo di Franco Melani! – Volontariato in Repubblica Ceca

Dal 26 giugno al 8 luglio 2023 si è svolto il campo di volontariato internazionale “Volunteers for Porta Coeli Monastery” a Predklasteri, un piccolo villagio in Repubblica Ceca. Franco Melani, volontario e coordinatore storico con lo SCI  Italia, è andato ad aiutare nella manutenzione del monastero del luogo. Di seguito ci racconta la sua esperienza!

Mi chiamo Franco Melani, sono di Pisa e ho 76 anni. Ho partecipato al campo “Porta Coeli” e mi sembra che sono arrivato al mio 91° campo, se i conti sono corretti ! La metà più recente con lo S.C.I, e più volte in Italia come coordinatore. Spero di poter fare altri campi, finché la salute regge. Sono stato spesso a Roma, al Casale Garibaldi, sede italiana dello S.C.I : La Città dell’Utopia

La mia è dunque una testimonianza un po’ particolare. 

Il mio campo (fine giugno – inizio luglio): il  Campo “PortaCoeli” si è svolto in un monastero storico della Moravia (Cechia sud) per metà in buono, per l’altra metà in cattivo stato. Vi si svolgono molti campi, non solo INEX. Non dunque  direttamente un campo S.C.I., e si notava. Come ho notato ormai nelle esperienze di questi ultimi anni l’aspetto ideale originario è assente, così come, nell’esplicito, ad ogni ideale. E poi non era un campo S.C.I. Rimane però in tutti i campi, ed anche dunque in questo, l’interculturalità di fatto.  Esempio: dopo il mio è già cominciato un campo con scout.

Il campo era previsto per 14 persone, presenti però solo 7 volontari. Mi è dispiaciuto ma così era. Il cibo era  come previsto vegetariano e cucinato da noi. La cucina era purtroppo condivisa spesso con un macellaio per accordi del monastero (situazione sgradevole e parzialmente contestata ma inevitabile).

La struttura era un po ‘strana, per la sua natura e per il restauro parziale e continuo, ma accogliente. Condivisa, ma con chiara separazione e contatti saltuari, con famiglie ucraine. 

Il lavoro era fisico, anche talvolta tosto se all’aperto per colpa del gran caldo di questo periodo, ma non eccessivo e ben gestito, svolto con collaborazione di tutti i presenti. In parte lavoro di attività da ripetere, talvolta da completare in seguito.

Il tempo libero ed attività di conoscenza della regione erano ben utilizzati, grazie anche al numero ridotto ed ad un veicolo del posto. Esperienza positiva dunque, diversa come sempre in ogni campo (alloggio, personalità individuali, specificità dell’ambiente, lavoro, situazioni). Ma simile comunque a molti altri campi.

L’interazione fra tutti era buona, forse qualche amicizia potrebbe durare, come in passato, ci spero. (A casa mia son passati, negli anni trascorsi, forse una cinquantina di compagni di volontariato di un po’ tutti i paesi. Forse altrettanti ho visitato negli anni in Europa. Uno è stato mio testimone di nozze, ormai molti anni fa. Ultimo contatto diretto a marzo a Berlino con Eren, turco, conosciuto in Olanda prima del Covid.) 

 

Il campo è stato in realtà assai anonimo, condizionato dal caldo (e dalla conseguente birra) e dalla assai parziale presenza di volontari (in tutto eravamo sette, due locali e solo tre di noi stranieri). Un’esperienza comunque positiva (e spero di poter tornare a visitare i locali) ma, a descriverla, assai prosaica, salvo qualche aneddoto. Con diversi piccoli problemi superati dalla comune buona volontà.                                                                

Intanto un saluto, Franco.

 

Leggi un altra testimonianza di Franco coordinando diversi campi durante il G8 a Genova cliccando QUI.