Si è concluso il progetto PATH, dopo oltre un anno di lavoro per la pace

PATH, acronimo di Peace Activism through Lessons from History of Forced Migration, è un progetto nato nell’ambito del programma Europe for Citizens, svolto nel corso del 2017 e concluso nel 2018.

L’obiettivo del progetto era quello di promuovere l’attivismo per la pace attraverso dei seminari, che ripercorressero e analizzassero la memoria storica delle migrazioni forzate.

In totale, sono stati realizzati 7 seminari in diverse città d’Europa: Budapest (Ungheria), Catalogna (Spagna), Novi Sad (Serbia), Roma (Italia), Salonicco (Grecia), Friedland (Germania) e Sofia (Bulgaria).

1. Riunione preparatoria, 18-21 novembre 2016, Budapest, Ungheria.

La riunione preparatoria del progetto è stata organizzata grazie al supporto di due gruppi di lavoro del Service Civil International, Building Bridges e No More War. L’incontro è iniziato con il bilancio di un precedente progetto, “Memoric: Memories Beyond Rhetoric”, presentandone i risultati, le buone pratiche e le sfide affrontate durante il suo svolgimento. I differenti partner hanno condiviso quindi, a partire dall’esperienza precedente, aspettative ed esperienze. In questo modo, hanno lavorato alla pianificazione del progetto, del budget, dei compiti e dei risultati sperati. È stata inoltre organizzata una visita al progetto Utilapu (SCI Ungheria), rivolto ai/alle giovani rifugiati/e e richiedenti asilo.

2. Seminario Learn and Get Inspired from the Past,10-15 marzo 2017, La Jonquera, Spagna.

L’obiettivo del seminario era la rilettura della storia della Guerra Civile Spagnola, utilizzando la tematica delle migrazioni forzate come chiave d’analisi principale. I/le partecipanti hanno ripercorso le strade battute dai rifugiati d’allora, visitando alcuni luoghi centrali per la memoria storica: l’ospedale di Elna, un rifugio per le donne incinte e le madri sole; il campo di concentramento di Argeles; il Museo della Memoria dell’Esilio. Nel corso del progetto, storici e attivisti locali sono stati coinvolti e hanno contributo con le proprie conoscenze e memorie dirette del periodo storico analizzato.

3. Seminario One Step Forward, One Step Back, 8-14 maggio 2017, Novi Sad, Serbia.

L’obiettivo del secondo seminario è stato l’esplorazione delle guerre dell’ex Yogoslavia, comparando la situazione nella regione di allora con quella di oggi, in cui la penisola balcanica è ancora teatro di migrazioni forzate di persone in fuga dai propri paesi, in cerca di un futuro sicuro. Il seminario si è svolto con il contributo di alcuni esperti storici ed esponenti di associazioni di Novi Sad (NSHC; CK13), attivisti di base e organizzazioni di Subotica, una cittadina al confine con l’Ungheria.

4. Campo studio e evento Recapturing the history, 10-20 luglio 2017, Tessalonica, Grecia.

L’obiettivo dell’evento Recapturing the history era la raccolta delle storie dei rifugiati e delle vittime di guerra, partendo dall’ondata di migranti giunta in Grecia nel 1922, passando per le vittime della Seconda Guerra Mondiale e arrivando fino ai giorni nostri.

5. Campo studio e festival di sensibilizzazione No Border Fest, 12-21 giugno 2017, Roma, Italia.

Lo scopo di questo campo studio e evento era di stimolare il dibattito sulle migrazioni forzate di ieri e di oggi, legandole allo sfruttamento del lavoro migrante e alle contraddizioni a questo legate. Inizialmente il campo doveva svolgersi a Foggia, in cooperazione con Radio Ghetto Voci Libere (una radio per dare voce a chi non ne ha, come i migranti che lavorano nelle campagne del sud Italia) e Laboratorio 53. Sfortunatamente, la tendopoli di Foggia è stata sgomberata nel marzo 2017, ed è per questo che il campo si è poi svolto a Roma, presso La Città dell’Utopia. Il campo è stato quindi unito al No Border Fest, un festival sulle migrazioni che SCI Italia organizza sin dal 2009 insieme ai/alle rifugiati/e e richiedenti asilo.

6. Campo studio e evento di sensibilizzazione, Solidarity with refugees, 12-26 agosto 2017, Friedland, Germania.

Durante questo campo si è tentato di mettere in evidenza le barriere politiche, sociali e psicologiche esistenti tra i rifugiati e la popolazione locale tedesca, con l’obiettivo di decostruirli. Friedland, dopo la Seconda Guerra Mondiale, è divenuto il più grande campo profughi tedesco. SCI Germania ha così organizzato il campo insieme alla comunità locale e ai rifugiati, alternando sessioni di studio e sessioni creative per realizzare una mostra, all’interno del Museo di Friedland, sulla storia dell’impegno civico dei diversi gruppi di rifugiati nel campo proprio sul tema dei confini.

7. Evento finale, No More War Festival, 25-30 gennaio 2018, Sofia, Bulgaria.

Durante l’evento si è discusso di conflitti e migrazioni forzate, di movimenti di resistenza, di pratiche non violente e proteste pacifiche, in dibattiti aperti al pubblico locale. L’evento è stato organizzato da CVS Bulgaria in cooperazione con molti partner locali, trasformando l’evento in 3 giorni di festival e di discussioni sulla pace, dai suoi aspetti più locali a quelli più generali. Più di 70 visistatori hanno contrribuito alle discussioni, ai workshop e alle proiezioni del festival, e visionato il documentario che racconta il progetto PATH, così come la mostra fotografica.

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