Abbiamo fatto insieme – Testimonianza Tuttinclusi da Lassana Sylla

 

Abbiamo fatto insieme, lavoro insieme, mangiare insieme, giocare insieme, camminare insieme, parlare insieme. Eravamo un gruppo. 13 persone. 7 donne. Tre francesi; un inglese; due italiani; un africano, io, Lassana; uno spagnolo; una donna tedesca, due donne di Inghilterra e altri di altri paesi, non so di dove. Il lavoro è stato pulire qui, dentro e fuori, per il NO BORDER FEST.

C’è stata la festa del NO BORDER, venerdì e sabato. Il gruppo ha pulito, ha organizzato, ha portato le sedie, 64 sedie. C’erano tante persone e tanta gente in piedi. Dopo abbiamo messo a posto. Un lavoro bene. Si può fare. Non troppo pesante. La cosa più importante è stata fare gruppo. Mi piace molto fare il gruppo. Con il gruppo si capisce tante cose. Io molto contento. Il gruppo era molto molto gentile. Il gruppo faceva la spesa, comprava da mangiare, comprava le birre e sempre tutti dicevano “Mi dispiace, Lassana, che tu fai il Ramadan”.

Una notte un ragazzo spagnolo, non molto giovane, un uomo, 43 anni come mi ha detto lui, questo uomo di 43 anni una notte è andato a comprare da mangiare per tutti. Ha domandato: “Lassana, quanto manca a finire il Ramadan?” Ho risposto: “Non molto” E lui ha detto: “Domani io faccio il Ramadan.” Io ho detto “Davvero tu domani fai il Ramadan?” E lui ha detto “Certo”. E io sono stato contento, molto contento. Lui il giorno dopo ha detto “Sylla, io ho lasciato di mangiare. Non ho mangiato. Stasera mangiamo insieme”. Io ero molto contento. Io ho domandato “Perché tu sei cristiano e fai il Ramadan?” Lui ha detto “Tu amico. Noi siamo amici. Tu fai Ramadan. E io voglio provare un giorno a fare il Ramadan”. Poco italiano, poco francese, poco spagnolo, ma abbiamo capito, ci siano capiti.

Siamo andati insieme la sera al supermercato. Lui ha detto: “Lassana, io ho visto la sera al supermercato cha tanti musulmani comprano i datteri.” Lui ha comprato i datteri. Sempre. Tutte le sere. La sera diceva “Lassana, vieni qua” e mi dava i datteri. Tutti abbiamo mangiato i datteri, ogni sera, per 9 giorni. Lui un giorno è andato al mare, io no. Lui ha detto “Mi dispiace Lassana che tu non vieni. Tu fai il Ramadan”. Lui si ricorda sempre che io faccio il Ramadan. La sera compra tante cose per me: datteri e Coca Cola. Lui sempre beve la birra ma sa che il musulmano non beve birra e mi ha detto “vuoi la Coca Cola?” e sempre ha comprato la Coca Cola. Siamo andati insieme al Colosseo. Io lo conoscevo già. Lui no. Quella volta mi ha domandato “Da quanto tempo, Sylla, tu stai in Italia?” Io ho detto “Tre anni e nove mesi”. E lui ha detto “Sylla Lassana, perché non hai il documento?” Io ho spiegato che per 2 volte non ho avuto il documento. Lui mi ha detto “Prova ancora, il documento è importante”. Lui è un grande amico. Lui si chiama Nidal. Lui ha domandato a me “Sylla, se non trovi il documento come fai?” Lui si preoccupa. Io ho risposto: “Se non trovo documento, almeno cerco un lavoro. Ma se anche non trovo lavoro io non voglio lasciare Roma.”

Mi piace Roma. i piace molto. Prima cosa a Roma, se c’è documento e c’è lavoro, non c’è problema. Tutto ‘    tranquillo. Seconda cosa: ho tanti amici qui a Roma. Due anni fa sono già a Roma ma non o tanti amici. Ma sono venuto, due anni fa, a scuola qua. Una donna che lavora al Centro     Rebibbia, si chiama Chiara, mi ha detto “Lassana io ho bisogno che tu vai a studiare in quel a scuola del Casale” e mi ha dato l’indirizzo. E io al Casale ho trovato la scuola, ho trovato   Laboratorio 53 e ho trovato tanti amici. E importante questo”. Questo e importante perché, per esempio, un giorno, quando ho avuto un problema e mi hanno portato in questura io ho avvisato Rossella. Subito due persone di Laboratorio 53 sono venute in questura. Quel giorno io sono stato molto contento. Quel giorno capisco che se ho problemi q alcuno viene. Non sono solo. E molto importante. Molto contento. Insieme sempre.

Al Casale poi ho conosciuto il Campo SCI, ii campo di lavoro che ho detto prima. Quando Jennifer e un’altra donna mi hanno spiegato il lavoro del Campo e mi hanno domandato se voglio fare questo lavoro io ho pensato che non voglio lasciare Laboratorio 53 da solo, che io vado via e loro restano ancora qui a lavorare. Ho pensato che faccio. È lavoro con loro per il FESTIVAL, che posso aiutare.

È importate questo. Non sapevo che c’era un gruppo di tutto ii mondo in questo lavoro. In questo gruppo c” una donna francese. II giorno che deve andare via lei mi ha detto “Lassana, ca va?” lo ho risposto “ca va bien” e lei dice “lo devo tornare in Francia ma noi siamo insieme, restiamo insieme toujours. Tu non devi pas oublier moi” Adesso, ci sentiamo tanto. Di notte, di sera, messaggi, parlare.

Ecco. Qui mettiamo punto a questo racconto.

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