Il 22 giugno 2016, con un articolo intitolato “Arriva il “tripadvisor” del volontariato” 1, Famiglia Cristiana presentava il nuovo portale internet interattivo creato dalla Caritas diocesana di Padova e sostenuto dai fondi dell’8×1000 della Chiesa cattolica. Il progetto è finalizzato a “orientare” i giovani a scegliere l’esperienza più consona alle loro esigenze. In che modo? Un’associazione pubblica i propri progetti e i volontari che vi hanno già preso parte possono lasciare la propria recensione e dare un voto all’esperienza. In questo modo i nuovi futuri volontari e volontarie leggeranno l’esperienza, le recensioni e potranno prendere la propria decisione. Presente come funziona Tripadvisor? Si leggono le caratteristiche della struttura, le recensioni degli ospiti precedenti e si prende una decisione.
Siamo davvero arrivati al punto da dover utilizzare modalità più consone a cibo e camere da letto per valutare un progetto di volontariato? Pare dì sì, ma a un occhio attento non sarà sfuggito il fatto che questa è solo l’ennesima prova della deriva che stanno prendendo il volontariato e la cornice sociale, economica e politica nella quale si inserisce.Il “modello EXPO” ha tracciato una rotta dalla quale sarà difficile tornare indietro se non attraverso sforzi collettivi, proprio da parte delle tante realtà del terzo settore che vi si sono opposte. Il volontariato inteso come sostituto gratuito del lavoro retribuito non è una novità, ma è solo in seguito al Jobs Act e alle sue prove generali durante la kermesse di Milano che è l’approccio è divenuto “strutturale”.
A prova di ciò, un articolo del Corriere della Sera dal titolo “Volontari 2.0, gli «altruisti senza divisa» slegati dalle Onlus”2, che racconta il punto di vista di quelle volontarie e volontari che hanno prestato tempo ed energie per EXPO, una rassegna a scopo di lucro. A fine agosto fu resa pubblica invece la proposta del governo italiano del Programma Odysseus, presentato al vertice di Ventotene fra i capi di governo di Italia, Francia e Germania. Prossimamente analizzeremo nel dettaglio la proposta, ma il lancio di un programma di Servizio Civile Europeo presentato dal ponte di una nave militare non è un biglietto da visita incoraggiante, senza contare che, a una prima lettura, l’approccio è quello di proseguire con lo sfruttamento del volontariato per tappare i buchi politici dei governi nazionali e di quello transnazionale nell’affrontare in maniera organica le vicende contemporanee, in questo caso l’integrazione di persone migranti. In questa cornice si inserisce anche il programma di Alternanza Scuola-Lavoro, con cui il Ministero dell’Istruzione ha stretto partenariati alquanto discutibili – per usare un eufemismo – con enti quali McDonald’s, ENI, Intesa San Paolo3, invece di prediligere un simile accordo con realtà slegate dalla logica profittuale e con una chiara mission associativa legata al sociale come quelle del terzo settore.
Lo scenario che ne emerge è una concezione del volontariato come prodotto da consumare e, come scriviamo nel recente documento politico SCI, “un momento estemporaneo, un’esperienza di solidarietà circoscritta nel tempo e nello spazio” slegato da finalità etiche e sociali. E’ questa la cornice nella quale si inserisce il “tripadvisor” del volontariato.
Per queste ragioni su questo portale non troverete i progetti del Servizio Civile Internazionale. Non li troverete perché non siamo un’agenzia di viaggio con l’obiettivo di riempire i posti vacanti di progetti altrimenti destinati a rimanere vuoti. Al termine di ogni progetto che ci vede coinvolti, sia esso un campo di volontariato internazionale, un seminario, un training o un progetto di Servizio Volontario Europeo, ricaviamo un momento di valutazione collettiva con i/le partecipanti, inviando poi loro un formulario da compilare, senza contare i continui confronti con i nostri partner locali. E’ grazie a questi momenti e alle valutazioni scritte dei volontari e delle volontarie che riusciamo a comprendere i nostri errori, le criticità dei contesti nei quali si inseriscono i progetti e poi lavorare nell’ottica del loro miglioramento.
Non li troverete proprio perché i nostri sono progetti, non solo esperienze. E i progetti, in quanto tali, nascono prima dell’invio di volontari e volontarie e continuano anche dopo, quando questi hanno finito la propria esperienza, grazie agli sforzi dei nostri partner locali con cui ci confrontiamo quotidianamente: sono loro a pensare e a implementare i progetti, il nostro ruolo è solo quello di affiancarli.
Non li troverete perché ci distinguiamo nel mare magnum di quello che sta divenendo il mondo del volontariato in Italia. Ci siamo sempre definiti partigiani e radicali e anche in questo caso vogliamo distinguerci. Crediamo che i nostri progetti abbiano un alto valore sociale per noi, per i volontari che partecipano e per le realtà con cui operiamo.
La domanda che molti si faranno adesso è: sono interessato ai vostri progetti, dove posso trovarli e, soprattutto, dove posso trovare i racconti dei volontari e delle volontarie che mi hanno preceduto?
Potete trovare i campi di volontariato internazionale su www.workcamps.info e trovare tutte le altre informazioni su www.sci-italia.it. Abbiamo sempre dato, erroneamente, poco spazio alle esperienze dei volontari e delle volontarie sul nostro sito. Nella nuova versione c’è una sezione dedicata ai racconti di chi è già partito con noi. Nessun voto e nessuna recensione, solo il racconto dell’esperienza.
E poi un altro modo, il più tradizionale, il più affascinante, quello con cui si sono tramandate le storie in passato: la viva voce dei volontari rientrati. Per questo avrete l’opportunità, durante l’anno, di prendere parte ai nostri incontri di formazione, in cui conoscerci meglio e comprendere a pieno lo spirito SCI, volontario sì, ma sempre vicino all’attivismo socio-politico.
Simone Ogno e Marco Antonioli
1 http://www.famigliacristiana.it/articolo/arriva-il-tripadvisor-del-volontariato.aspx
2 http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_maggio_20/volontari-f1300fe8-1def-11e6-8d1a-6eb7d9c593f0.shtml
3http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs181016