Roberto Giardini, uno dei fondatori e attivista da decenni dell’Associazione “Amici della Val Codera”, nonostante gli impegni seguiti al primo lockdown (e attuali) a Maggio è riuscito a tornare in Val Codera per qualche lavoro di manutenzione.
Anche se ancora ci sono pochi/e volontari/e, per via della particolare situazione sanitaria che tutti/e stiamo vivendo, l’interesse a riprendere con i campi di volontariato internazionale insieme allo SCI ed altre Associazioni (tipo gli scout) è vivo.
Questo fine Settembre, per esempio, siamo saliti/e per alcune attività (in sicurezza) attraverso un mini-campo della durata di un weekend.
Roberto ha inserito anche quest’anno la Val Codera tra i luoghi del cuore del FAI fondoambiente.it/luoghi/codera
– Marzia per Servizio Civile Internazionale Italia
Come descriveresti la vostra attività in poche parole?
L’Associazione Amici della Val Codera – odv (organizzazione di volontariato) si prefigge la salvaguardia dell’ambiente naturale ed umano della Val Codera attraverso azioni di rivitalizzazione e di recupero del paesaggio umano della valle, con attività di tipo agricolo (coltivazione di orti e di appezzamenti con varietà tradizionali di vegetali, apicoltura biologica, pollaio, recupero di appezzamenti abbandonati), di tipo ambientale (ricostruzione di muri di sostegno a secco, manutenzione di fabbricati tradizionali, recupero e manutenzione di sentieri e stradine di Codera) e di tipo culturale (gestione e manutenzione del museo della valle, manifestazioni culturali e ricreative).
Perché avete deciso di organizzare i campi con SCI e che valore aggiunto ha avuto?
Abbiamo deciso di organizzare i campi con SCI, nel tempo, per poter condividere il nostro programma di rivitalizzazione e di recupero con soggetti provenienti da altre realtà, poter usufruire del loro pensiero e dei loro consigli, oltre che del loro aiuto materiale nel raggiungere i nostri scopi, e poter fornire agli / alle abitanti del luogo un’occasione di incontro con persone di varia estrazione e provenienza, importante occasione di arricchimento culturale.
State individuando delle prospettive dopo questa emergenza? Come possiamo collaborare ancora per superare questo periodo?
Le prospettive dopo questo periodo non sono molto rosee; i nostri programmi di attività sono molto legati alla presenza di volontari; i soli soci non bastano più, anche perchè l’età media dei soci si innalza di anno in anno; abbiamo strutturato delle attività di recupero ambientale che permettono di osservare tutte le direttive di sicurezza anti endemiche, ma per ora la risposta del volontariato è piuttosto esigua.
Lo SCI potrebbe collaborare aiutandoci nella diffusione delle nostre idee e dei nostri programmi anche per l’anno prossimo, quando l’Associazione Amici della Val Codera compirà 40 anni!
Grazie Roberto!