Venti anni fa, il Servizio Civile Internazionale si univa alla rete Lilliput, una rete tra associazioni e campagne, il cui nome si rifaceva al romanzo “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift, “per unire in un’unica voce le nostre molteplici forme di resistenza contro scelte economiche che concentrano il potere nelle mani di pochi e che antepongono la logica del profitto e del consumismo alla salvaguardia della vita, della dignità umana, della salute e dell’ambiente”.
Venti anni fa, Il Servizio Civile Internazionale si univa alle manifestazioni di Genova. Si era da poco concluso un decennio di grande attivismo politico, e in quei torridi giorni di luglio si manifestò la forza di quel movimento che allora si definiva “no global”, che comprendeva una gamma molto varia di realtà: dai centri sociali ai movimenti femministi, dall’area dell’ambientalismo all’associazionismo cattolico. Si gridava al mondo l’insostenibilità della globalizzazione guidata dal neoliberismo, e gli enormi impatti sociali, economici ed ambientali.
Venti anni fa, come oggi, si lottava per un mondo che mettesse al centro la democrazia partecipativa, la sostenibilità sociale e ambientale, il rispetto dei diritti umani, l’idea di una cittadinanza piena e inclusiva per tutte/i.
Oggi, dopo venti anni, ci preme ricordare un evento così importante della nostra storia, tanto da diventare un vero e proprio spartiacque per tanti aspetti: della vita sociale, del settore in cui ci inseriamo, e infine anche, per molti di noi, della nostra biografia, quella quotidiana. Un evento portatore di messaggi ancora attuali, e per i quali ci impegniamo quotidianamente, oggi ancor di più, perché un mondo dove la sostenibilità ambientale, il femminismo, i diritti, la giustizia e la cooperazione e la solidarietà internazionale siano al centro, per costituire un’alternativa di sistema sempre più urgente e necessaria.