Dall’11 al 20 ottobre si è tenuto a Città di Castello, Perugia, il campo “Altrocioccolato“, organizzato da SCI Italia e Umbria Equosolidale, che ogni anno propone l’omonimo festival in contrapposizione all’evento “Eurochocolate”, dominato invece dalla Nestlé. Riportiamo l’esperienza della coordinatrice del campo Silvia Lazzari.
Ho scelto come prima esperienza da camp leader il campo SCI a Città di Castello, in Umbria, che prevede il sostegno alla manifestazione “Altrocioccolato”.
Questa manifestazione, che promuove il mercato equosolidale, si svolge nel periodo in cui a Perugia viene organizzata, dal mercato delle multinazionali, l’antagonista “Eurochocolate”. Le premesse del campo erano già di per sé “golosamente” accattivanti, la location pure, nel cuore dell’Umbria. Ma quando ho saputo che il gruppo sarebbe stato esclusivamente femminile ero un po’ perplessa: nonostante la varietà delle nazioni di provenienza, rischiava di essere “piatto”. Poi mi sono accorta che la diversificazione delle età delle partecipanti, dalla studentessa alla pensionata, oltre alle differenze culturali, era la vera sfida…
È andato tutto bene. Abbiamo avuto normali piccoli problemi di gestione quotidiana, dovuti al lavoro che proponeva orari frammentati, non sempre prevedibili e ben quantificabili , risolti con idee e soluzioni originali che abbiamo trovato tutte insieme, davanti a una tazza di tè, che era il nostro rito e immancabile momento condiviso della giornata.
L’accoglienza è stata calda e generosa e non ha fatto altro che rafforzare i legami del gruppo, perché tante sono state le occasioni per ritrovarci insieme, con i referenti e gli altri volontari, durante il tempo libero. E capire che il nostro lavoro era apprezzato ci faceva sentire orgogliose del “nostro gruppo”. Il tragitto dal luogo che ci ospitava per la notte a quello dove consumavamo i pasti ci obbligava più volte al giorno ad attraversare compatte il centro storico, destando la curiosità delle persone che vedevano un vivace gruppo di “straniere” che si aggirava per le vie del centro. Di corsa quando ci recavamo al lavoro, lente e con il naso in sù al ritorno, contemplando le bellezze artistiche della cittadina.
La volontaria tra di noi che arrivava da più lontano, dalla Corea del Sud, ha tagliato il nastro d’inaugurazione della manifestazione, insieme alle autorità locali! Ci siamo, inoltre, divertite a realizzare un flash mob durante la manifestazione, come nostro contributo “esclusivo” all’evento. Molte di noi era la prima volta che si esibivano in questo tipo di rappresentazione, ma l’entusiasmo delle reclute più giovani ha contagiato tutte!
Una sera, su mio suggerimento, siamo andate insieme ad Assisi, ad ascoltare una rassegna di musica sacra, chiamata “Pax Mundi”, all’interno della Basilica di San Francesco.
Avevo avvertito che i canti gregoriani, per chi non li avesse mai ascoltati, avrebbero potuto rivelarsi noiosi e suggerito ad un gruppetto di restare in fondo al pubblico, per poter uscire discretamente in qualsiasi momento, mentre chi già li apprezzava si è seduto più avanti, e io tra loro, vicino al coro. Ogni tanto voltavo lo sguardo indietro e mi rendevo conto che tutte eravamo sempre presenti, godendo l’atmosfera mistica e la pace diffusa.
Tornando verso casa, mi sono ricordata che nel nostro gruppo erano presenti diverse ideologie e religioni: l’ateismo, il cattolicesimo, la chiesa ortodossa russa, il buddismo e la fede islamica, ma ognuno aveva beneficiato della tolleranza e del rispetto reciproco, semplicemente dettato dal piacere di stare insieme in modo assolutamente spontaneo, che è la “Pax Mundi”, suggerita quella sera, dal concerto e dallo spirito del campo di lavoro SCI… eravamo noi!